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Plusvalenze Usa: ecco come vengono tassate


Da diverso tempo la tassazione delle plusvalenze è oggetto di dibattito negli Stati Uniti. L’ex presidente Joe Biden ha combattuto a lungo per aumentare l’aliquota di imposta, ma ha incontrato parecchie resistenze anche all’interno del suo stesso partito. Con il cambio della guardia alla Casa Bianca, le modifiche fiscali potrebbero prendere una direzione opposta. L’attuale presidente, Donald Trump, ha promesso  sgravi fiscali: dal taglio delle tasse sulle società al rinnovo delle riduzioni fiscali ai soggetti privati risalenti al 2017 e in scadenza quest’anno. Come sono tassate le plusvalenze negli Stati Uniti, chi sono i soggetti che le subiscono e quelli che ne sono esenti?

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In questo articolo:

 

  • Plusvalenze Usa: come vengono tassate
  • Plusvalenze Usa: chi è esente dalla tassazione
  • Il paragone con l’Europa

 

Plusvalenze Usa: come vengono tassate

Le plusvalenze Usa sono tassate sulla differenza, se positiva, tra quanto incassato dalla vendita o rimborso di un asset e quanto pagato per l’acquisto dello stesso. Le imposte vengono riscosse su operazioni relative ad azioni, obbligazioni, fondi, immobili, cessioni di aziende, opere d’arte, materie prime, valute e altri beni. La premessa importante è che negli Stati Uniti vige la tassazione separata in tema di plusvalenze, e quindi non c’è cumulo con gli altri redditi riportati nella dichiarazione fiscale.

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L’aliquota federale per gli investimenti detenuti per almeno un anno raggiunge un massimo del 20%, molto al di sotto del tasso marginale massimo del 37% sul reddito da lavoro dipendente. Per quanto riguarda le attività detenute fino a un anno, la tassa risulta analoga a quella dei salari e degli stipendi. Inoltre, c’è un’ulteriore tassa del 3,8% per coloro che guadagnano almeno 200.000 dollari o per le coppie sposate che hanno un reddito di almeno 250.000 dollari. Questa sovrattassa serve per finanziare l’Obamacare, il programma di sussidi per l’assicurazione sanitaria americana, ed è una di quelle entrate nel mirino di Donald Trump.

Per quanto riguarda gli investimenti nelle piccole imprese e negli oggetti da collezione come francobolli, opere d’arte, oggetti di antiquariato, ecc., l’imposta sulle plusvalenze più elevata è del 28%. L’amministrazione Biden aveva proposto di innalzare l’aliquotaal 39,6% per coloro che guadagnano almeno 1 milione di dollari.

Negli Stati Uniti si è discusso molto sulla presenza di un’aliquota sui capital gain più bassa rispetto a quella su altri redditi. I sostenitori di questo sistema ritengono che ciò premi l’imprenditorialità e l’assunzione dei rischi, nonché scoraggi gli investitori dal vendere asset al fine di differire il pagamento delle imposte. I critici affermano che questa è una formula che favorisce i ricchi. Ad esempio, i gestori di private equity e gli hedge fund potrebbero essere spinti a classificare il reddito come rendimento da investimenti piuttosto che come commissioni di gestione, tassate come reddito ordinario.

 

Plusvalenze Usa: chi è esente dalla tassazione

Ci sono alcuni soggetti a cui non viene applicata l’imposta sulle plusvalenze. I comuni veicoli pensionistici fiscalmente agevolati come i 401(k) e i conti pensionistici individuali non scontano alcuna imposta. Sui guadagni i contribuenti pagano le tasse quando prelevano il denaro. Niente tassazione anche per i lavoratori a basso reddito. Per le persone che vendono la residenza principale, inoltre, non c’è imposta per i primi 250.000 dollari di proventi se si tratta di single. L’importo di esenzione viene elevato a 500.000 dollari nel caso di coppie sposate.

 

Il paragone con l’Europa

La situazione in Europa è molto diversificata, quindi è difficile fare un paragone con gli Stati Uniti. Ad esempio, in Svizzera non c’è un’imposizione specifica sulle plusvalenze, ma vengono tassati i proventi degli investimenti con aliquote di reddito ordinarie. Belgio e Danimarca prevedono una totale esenzione per le azioni detenute da almeno un anno. In Italia si paga l’imposta del 26% sui capital gain, eccezion fatta per i titoli di Stato e altre obbligazioni pubbliche che scontano un’aliquota del 12,5%. In Germania, si fa distinzione tra: guadagni di capitale a breve termine (per attività detenute fino a 1 anno) che sono tassati come redditi ordinari e soggetti ad aliquote fiscali progressivamente crescenti in base al reddito totale dell’individuo o dell’azienda; guadagni di capitale a lungo termine (per attività detenute per oltre 1 anno), per cui l’aliquota di imposta è del 26,375% che comprende una tassa ordinaria del 25% e un contributo di solidarietà sulla tassa del 5,5%.

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