Le imprese agricole interessate al credito d’imposta ZES Unica Agricoltura per gli investimenti da effettuare entro il 15 novembre 2025 devono agire rapidamente. Il termine per prenotare il beneficio, inviando la comunicazione all’Agenzia delle Entrate attraverso gli appositi modelli, è fissato al 30 maggio 2025.
La misura offre un’importante agevolazione per chi intende rinnovare strutture, attrezzature e infrastrutture, ma impone alcune condizioni precise, soprattutto sui beni immobili.
Immobili e terreni: non tutto è agevolabile
La normativa stabilisce che il valore complessivo degli immobili non può superare il 50% del totale dell’investimento agevolato.
ZES Unica Agricoltura: prenotazioni entro il 30 maggio
Foto di: OmniTrattore.it
Tale disposizione è stata confermata dai decreti attuativi settoriali e rappresenta un elemento cruciale per la corretta pianificazione. Ancora più restrittivo è il vincolo per le imprese attive nella produzione primaria, nella silvicoltura e nella pesca: in questi casi, il valore dei terreni può incidere soltanto fino al 10% dell’investimento ammissibile.
Questo significa che anche se il terreno acquistato rappresenta una parte essenziale dell’intervento, solo una quota limitata potrà rientrare nel calcolo del credito. Il vincolo riguarda sia i terreni destinati a ospitare nuove strutture o ampliamenti, sia quelli funzionali direttamente alle attività agricole. Tutto ciò che eccede queste soglie non potrà essere agevolato.
Quali investimenti sono realmente ammessi
Il credito si applica a investimenti che rientrano nella definizione europea di “investimento iniziale” secondo il Regolamento UE 651/2014. Tuttavia, resta da chiarire cosa accade se i limiti sugli immobili vengono superati.
L’interpretazione più prudente suggerisce che in questi casi la parte eccedente venga semplicemente esclusa dal calcolo del credito, senza compromettere l’intero progetto. Tuttavia, resta aperto il dubbio più critico: se l’investimento immobiliare eccede i limiti e viene quindi escluso, il progetto perde le caratteristiche di “investimento iniziale” previste dalla normativa europea, con la conseguente possibile esclusione dell’intero beneficio
Il credito si applica a investimenti che rientrano nella definizione europea di “investimento iniziale” secondo il Regolamento UE 651/2014
Foto di: OmniTrattore.it
Ecco cosa fare
È fondamentale che le imprese agricole valutino attentamente il piano di spesa per evitare di compromettere l’accesso all’incentivo.
Occorre controllare che l’investimento in immobili non superi il 50% dell’importo complessivo e che l’acquisto di terreni rimanga entro il limite del 10%, se si opera nella produzione primaria o nella silvicoltura. L’invio della domanda entro il termine del 30 maggio è imprescindibile e, data la complessità normativa, è consigliabile il supporto di consulenti esperti per verificare ogni dettaglio.
Un altro elemento da considerare riguarda l’equilibrio finanziario dell’intero investimento. Se una parte significativa del progetto non fosse ammessa all’agevolazione, questo potrebbe incidere sulla sostenibilità economica dell’iniziativa, specialmente in caso di cofinanziamenti bancari o fondi pubblici legati a determinate soglie di copertura.
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