“L’alto di gamma ha da sempre una vocazione internazionale, la quota export per il comparto è superiore al 70%, ma oggi le sfide globali sono più
complesse e in pochi mesi l’ordine mondiale è mutato, tra protezionismo, dazi e antiche alleanze che
sembrano vacillare. L’export genera il 40% del Pil italiano e la diplomazia politica sta lavorando
alacremente per proteggerlo e per costruire ponti e nuove alleanze. Serve però un’azione congiunta di
imprese, governo e istituzioni europee per difendere la competitività delle nostre industrie e i valori su cui
abbiamo costruito il nostro successo: qualità manifatturiera, sostenibilità, innovazione, diversificazione dei
mercati internazionali e capacità di dialogo”: con queste parole, Matteo Lunelli, presidente di Altagamma, ha parlato all’assemblea dei soci della fondazione, che si è svolta a Roma.
Intelligenza artificiale e globalizzazione sono due temi su cui Lunelli ha richiamato l’attenzione.
Lunelli: lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta impattando su tutti i settori economici
“Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta impattando su tutti i settori
economici con una velocità senza precedenti.
La globalizzazione come l’abbiamo conosciuta e immaginata, che è stata
un motore forte di sviluppo e di crescita del mercato dei beni di lusso, si
sta infrangendo contro il ritorno dei nazionalismi, delle politiche
protezionistiche e delle barriere commerciali”, ha sottolineato il presidente di Altagamma, esprimendo anche preoccupazione per i dazi. Altagamma accoglie 123 brand dei 7 settori della moda, del design, della gioielleria, dell’alimentare, dell’ospitalità, dei motori e della nautica.
“L’annuncio di dazi fino al 50% sui beni europei rischiano di compromettere l’accesso
delle nostre imprese a un mercato chiave come quello americano.
Abbiamo fiducia nell’azione collettiva dell’Europa, che non può accettare
passivamente condizioni imposte da politiche unilaterali e penalizzanti”, ha detto Lunelli. Come è emerso negli ultmi mesi, inoltre, le imprese devono anche
accelerare percorsi di diversificazione verso altre aree in
crescita: l’Asia, il Medio Oriente, l’India e l’America Latina.
Il rallentamento del nostro settore, come indicano i dati di Bain &Company, prevede per il 2025 una contrazione del mercato globale del
lusso tra il -2% e il -5%. “È un dato che ci invita alla prudenza, ma che non
deve frenare la nostra capacità di reagire: il mercato resta solido, ma
sempre più selettivo”.
I consumatori dell’alto di gamma, ha aggiunto Lunelli, chiedono prodotti autentici, di qualità,
ma anche coerenza, sostenibilità, esperienze uniche e personalizzate.
Altagamma ha nominato alcuni soci onorari: tra questi il retailer messicano El Palacio de Hierro
L’inontro di Roma è stato anche l’occasione, per la prima volta, di coinvolgere
i partner commerciali internazionali dei soci della fondazione, celebrando questi legami strategici in mercati esteri
chiave come Giappone, Brasile, Stati Uniti, Francia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.
Altagamma ha anche nominato undici nuovi soci onorari, tra cui, per la categoria moda, figura El Palacio de Hierro, retailer di lusso omnicanale in Messico, fondato nel 1888, con 21 punti vendita proprietari in diversi formati e oltre 170 boutique monomarca gestite direttamente. Nel 2024 ha registrato oltre 49 milioni di
visitatori nei vari store El Palacio de Hierro e 230 milioni di utenti online.
Juan Carlos Escribano, ceo di El Palacio de Hierro, ha raccontato la crescita esplosiva dei personal
luxury goods in Messico, mercato stimato in 4 miliardi con un incremento intorno alla doppia
cifra. Oltre agli 11 partner commerciali delle imprese del lusso, sono stati accolti come nuovi soci onorari di
Altagamma il regista Ferzan Ozpetek e il fotografo Fabrizio Ferri.
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