È il giorno dopo la devastazione in via Isolabella a Bagnatica, in provincia di Bergamo, dove una potente esplosione avvenuta nella mattinata di martedì 27 maggio ha sventrato una palazzina, gettando nel caos l’intero quartiere. Le operazioni di soccorso e messa in sicurezza sono proseguite tutta la notte, e ora è tempo di fare i primi bilanci.
Una comunità sotto shock
La palazzina «C», formata da dieci appartamenti costruiti tra il 1984 e il 1986 ma ristrutturata più volte negli anni, è stata dichiarata inagibile. Dell’appartamento da cui è partito lo scoppio non resta più nulla: i muri perimetrali sono stati spinti all’esterno, i tramezzi interni crollati, e solo i pilastri portanti – alcuni deformati – sono ancora in piedi. Anche il muro divisorio con l’unità abitativa attigua è crollato, aggravando ulteriormente i danni strutturali.
In un racconto fotografico ecco come si è svegliata Bagnatica
Evacuazioni e ospitalità
In totale, sono 42 le persone evacuate tra la palazzina coinvolta e gli edifici limitrofi, tra cui sei rimaste senza un alloggio alternativo. Grazie all’intervento del Comune, queste due famiglie hanno trovato ospitalità presso le suore della Sacra Famiglia di Comonte. Una risposta rapida, che testimonia l’efficienza della rete di emergenza locale e il sostegno immediato alla popolazione colpita.
Oggi il recupero dei beni e i sopralluoghi tecnici
Questa giornata sarà interamente dedicata al recupero dei beni essenziali per le famiglie residenti nella palazzina colpita. Una famiglia alla volta, sotto la stretta supervisione dei vigili del fuoco e della protezione civile, potrà accedere agli appartamenti ancora formalmente in piedi ma inagibili, per raccogliere effetti personali e oggetti di prima necessità. Si tratta di un’operazione delicata, possibile solo in presenza di operatori specializzati per motivi di sicurezza.
Parallelamente, nelle palazzine circostanti – parzialmente danneggiate ma ancora agibili – sono già stati avviati i sopralluoghi tecnici da parte delle imprese edili incaricate delle riparazioni. Le ditte stanno valutando l’entità degli interventi necessari per ripristinare l’abitabilità delle abitazioni, mentre l’edificio esploso resta sotto sequestro per ulteriori accertamenti strutturali e giudiziari.
Le indagini e i prossimi passi
Restano da chiarire le cause dell’esplosione, su cui stanno indagando i carabinieri. Al momento, non si esclude alcuna ipotesi. Gli esperti dovranno verificare se vi siano state fughe di gas o problemi strutturali pregressi. Intanto, la comunità resta unita, tra paura e solidarietà, in attesa di comprendere quando e come sarà possibile ricostruire non solo i muri, ma anche la quotidianità.
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