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Tesla, altro calo in Europa (immatricolazioni dimezzate ad aprile): è solo per la concorrenza cinese o c’è dell’altro?


Le immatricolazioni sono state 5.475 a fronte delle 11.540 di un anno fa, in calo del 52,6% con la quota di mercato passata dall’1,3% allo 0,6%. Salgono le vendite della cinese Saic. Musk paga anche il suo attivismo politico?

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Crollano ancora le vendite di Tesla in aprile in Europa. Le immatricolazioni sono 5.475 a fronte delle 11.540 di un anno fa in calo del 52,6% con la quota di mercato che passa dall’1,3% allo 0,6%. Da inizio anno l’azienda guidata da Elon Musk ha venduto 41.677 auto, il 46,1% in meno dello stesso periodo del 2024. La quota di mercato scende dal 2,1% all’1,1%. Il calo delle vendite si è ormai esteso ai principali Paesi europei. Mentre nella Ue decollano le immatricolazioni della cinese Saic Motor a 17.440 (+54% con quota salita all’1,9% dall’1,2%), e 69.771 nel primo quadrimestre (+52,4% e quota all’1,9% dall’1,2%).

Musk paga anche il suo attivismo?

Gli analisti ritengono che a incidere negativamente potrebbe essere stato anche l’attivismo politico del fondatore e ceo Elon Musk, che negli ultimi mesi ha sostenuto a più riprese il partito di estrema destra AfD e ha criticato apertamente il premier britannico Keir Starmer. Tesla risente in particolare delle sue azioni all’interno del Doge, la commissione dell’amministrazione Trump incaricata di operare drastici tagli alla spesa federale. Nel primo trimestre del 2025, le vendite di Tesla sono diminuite del 13% su base annua a livello mondiale, con un calo particolarmente marcato nell’Ue, dove le immatricolazioni sono diminuite del 45% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.




















































Superata dai concorrenti

Un tempo leader assoluto nelle vendite di auto elettriche, Tesla è stata così superata ad aprile da dieci rivali, tra cui Volkswagen, BMW, Renault e il produttore cinese BYD, secondo i consulenti di JATO Dynamics. Ad aprile Tesla ha annunciato che le sue vendite mondiali nel primo trimestre erano diminuite del 13%, aumentando la pressione su Musk, sebbene l’azienda abbia in parte attribuito la causa alla perdita di produzione dovuta all’aggiornamento del suo modello di punta, la Model Y. 

Le proteste negli States: boicottiamo le Tesla

Al grido di #boycottTesla e #TeslaTakeover – urlati non su X ma sulla nuova piazza «libera» Bluesky – alcuni cittadini americani hanno manifestato contro il ruolo sempre più importante (e sempre più controverso) di Elon Musk nell’amministrazione Trump. Nei cartelli anche frasi come: «Arrestate il Doge», o «Deportate il nazi-Musk», «Nessuno ha eletto Musk», «Elon Musk puoi andare su Marte: non ci servono le tue auto nazi». L’obiettivo dei manifestanti – organizzati dal gruppo di attivisti Acre (Action Center on Race and The Economy) – è quello di indebolire la principale azienda dell’uomo più ricco del mondo «in casa». E le tensioni non sono solo fuori dagli showroom ma anche dentro gli uffici di Tesla.

27 maggio 2025

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