TeamSystem tocca quota un miliardo di ricavi, la corsa digitale riparte con l’IA

Il raggiungimento della cifra tonda di un fatturato in crescita è sempre una notizia da festeggiare per un’azienda. Lo è di più quando la cifra è il miliardo (vetta alquanto rara per le imprese) in un comparto, quello tecnologico che non vede molti campioni made in Italy. A tagliare il traguardo è TeamSystem, tech & Ai company leader nello sviluppo di soluzioni digitali per la gestione del business di imprese e professionisti.
Il gruppo continua a crescere e consolidare il proprio percorso di espansione internazionale. Il gruppo ha chiuso il 2024 raggiungendo quota 1 miliardo di euro di fatturato, con un incremento del +19% rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, i risultati 2024 evidenziano un Ebitda normalizzato di 468,8 milioni (+18% rispetto al 2023) e una marginalità pari al 46,5%. «Il raggiungimento del billion rappresenta una pietra miliare per TeamSystem e per la nostra storia — afferma Federico Leproux, ceo del gruppo —. Questo traguardo è il risultato di un percorso costruito nel tempo, fatto di innovazione costante, attenzione ai clienti e capacità di adattamento a un mercato in continua evoluzione. Il 2024 ha visto TeamSystem rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di partner tecnologico per la trasformazione digitale di imprese e professionisti in Italia e all’estero, anche grazie a un’intensa attività di crescita per linee esterne che ci sta permettendo di espandere con successo la nostra presenza in Europa e nel bacino del Mediterraneo, dove ci stiamo affermando sempre più come leader e vero e proprio punto di riferimento».

Le acquisizioni

Nel 2024, TeamSystem ha consolidato la propria strategia di espansione internazionale, grazie anche a un piano di investimenti in M&A che ha superato i 500 milioni di euro negli ultimi due anni. Un impegno che ha permesso al gruppo di rafforzare il proprio posizionamento come primo player tecnologico europeo dedicato alla digitalizzazione di Pmi e professionisti, arrivando a operare stabilmente in sette Paesi.
«L’M&A — ricorda Leproux — lo abbiamo sempre inteso come acceleratore di innovazione: non possiamo fare sempre tutto prima e meglio degli altri, se individuiamo delle eccellenze funzionali al nostro sviluppo puntiamo a integrarle nel nostro sistema. Le possibili operazioni di acquisizione le guardiamo sotto un’ottica di sviluppo globale per esportare il nostro modello in altri mercati: non a caso siamo presenti in 5 paesi, ma ne stiamo guardando molti altri. Il modo migliore per entrare in un nuovo mercato è fare un’acquisizione per avere una struttura che già opera in quel paese scegliendo un modello affine a quello italiano (per presenza di piccole e medie imprese, struttura normativa e fiscale). Nel nostro settore la complessità dei prodotti e il volume di investimenti necessari a rimanere competitivi, porterà, negli anni, fatalmente, a una riduzione dei player a favore di realtà come la nostra che diventano espressione di macro regioni. Oggi siamo fieri di rappresentare un champion mediterraneo che punta a crescere ancora». 

L’assetto

Risultati resi possibili anche grazie a una base clienti in costante espansione e a una solida struttura al suo servizio, con TeamSystem che può contare oggi su oltre 2,5 milioni di clienti attivi e su un team di più di 5.000 persone, impegnate ogni giorno nel supportare imprese e professionisti nel loro percorso di digitalizzazione. «Ci sono stati diversi passaggi che ci hanno portato qui — ricorda il ceo di TeamSystem —. Il primo è quello che ci ha condotti da erogatori di servizi a supporto a player della digitalizzazione di aziende e professionisti. La diffusione di un modello del tutto digitale, negli anni ha conosciuto una grande espansione che ci ha portati in breve tempo a passare da 30 mila a 2 milioni e mezzo di clienti. Nella fase tre abbiamo capito che ciò che riuscivamo a fare in Italia potevamo replicarlo anche all’estero. Uno sviluppo che ha visto l’avvicendamento di fondi di investimento al nostro fianco per cicli di cinque anni, un lasso di tempo che ha sempre visto i nostri piani industriali rispettati, al punto che ogni lustro ci ha visto raddoppiare il fatturato».

I piani futuri

 Attualmente la maggioranza di TeamSystem è detenuta dal fondo di san Francisco Hellman & Friedman, nel capitale ci sono altri due investitori a stelle e strisce: Silver Lake e CapitalG, il fondo di venture capital riconducibile a Google. «Sapere che anche un fondo finanziato da Alphabet e quindi da un gigante come Google investa sulla tecnologia italiana ci inorgoglisce. Sono i partner ideali a sostegno del nuovo piano quinquennale che prevede 1 miliardo di investimenti in ricerca e sviluppo dei quali 250 milioni per l’intelligenza artificiale».
È ovvio che l’Ai continuerà ad avere un peso crescente anche nel quotidianità di imprese e professionisti. «Noi — osserva Leproux — la stiamo applicando puntando a realizzare modelli utili alle esigenze dei nostri clienti. Applichiamo il principio di umanizzazione dell’Ai con i limiti etici, deontologici e normativi. Ci sarà presto un processo di democratizzazione dell’intelligenza artificiale: raggiungerà anche le piccole e medie imprese i piccoli studi professionali, superando il tema dell’accesso alle tecnologie più avanzate. In questo quadro, sarà necessaria un’evoluzione delle competenze e dei modelli operativi da applicare».