Il 21 maggio, la Commissione europea ha presentato l’attesa Strategia per il mercato unico. Questa nuova strategia ha una posizione centrale nelle politiche europee lanciate con il nuovo mandato alla presidenza europea affidata a Ursula von der Leyen, rispondendo agli indirizzi già espressi dal Consiglio europeo nell’aprile 2024 riprendendo le indicazioni del rapporto di Enrico Letta Much more than a market (Molto di più di un mercato) sul futuro del mercato unico. Questa strategia è concepita nel quadro della Bussola europea per la competitività e s’integrerà con diversi piani e nuovi atti. Contestualmente, nel quadro della stessa strategia, viene lanciato un nuovo pacchetto di misure legislative per la semplificazione normativa denominato Omnibus IV.
Come indicato nelle premesse nell’atto strategico adottato dalla Commissione, per rispondere alle sfide geopolitiche dobbiamo sfruttare appieno il potenziale del nostro mercato europeo per aumentare la produttività al di sopra del suo debole trend di crescita dell’1%. Sulla base delle valutazioni di Enrico Letta, Mario Draghi e Sauli Niinistö, dobbiamo sfruttarlo per riconquistare la competitività necessaria a proteggere il modello sociale europeo, sostenere la transizione pulita e garantire la nostra sovranità strategica e la nostra sicurezza.
Questa strategia intende dunque rappresentare una risposta alle incertezze economiche causata dalle sfide geo-politiche e le tensioni commerciali, mirando a consolidare il mercato unico come ancora per la nostra stabilità e resilienza.
I dati riportati dalla Commissione indicano che il mercato unico dalla sua istituzione ha aumentato il Pil dell’Ue di almeno il 3-4% e ha creato 3,6 milioni di posti di lavoro, con notevoli benefici per tutti gli Stati membri. Un ulteriore completamento del mercato unico raddoppierebbe i guadagni già conseguiti.
La nuova strategia è delineata su di una serie di pilastri per rafforzare, integrare e semplificare il funzionamento del mercato unico europeo, così delineati:
- riduzione delle barriere interne;
- più ambizione attraverso un nuovo approccio per il mercato dei servizi;
- focus specifico sulle Pmi incluso le start-up e scale-up innovative:
- più semplificazioni mantenendo la nostra ambizione sul clima, sostenibilità e responsabilità sociali;
- capacità per una effettiva messa in pratica richiedendo un maggior impegno da parte degli Stati membri in collaborazione con le istituzioni dell’Ue;
- più sinergie con il budget dell’Unione promuovendo riforme nazionali che rafforzino il mercato unico;
- più protezione, agendo come scudo nei confronti di pratiche commerciali sleali;
La parte sostanziale della strategia prevede azioni per raddoppiare gli sforzi per affrontare i cosiddetti “terribili dieci”, ovvero i dieci fattori identificati in priorità quali ostacoli al funzionamento del mercato unico. La Commissione precisa che l’identificazione di queste priorità è emersa dalle consultazioni con i portatori d’interesse.
Nello specifico:
- Riduzione delle norme eccessivamente complesse a livello di Unione. Le misure comprendono l’adozione del citato Omnibus IV sulla semplificazione, l’introduzione di un controllo di competitività nel disegno di nuove norme, razionalizzazione (in qualità e quantità) delle agenzie nazionali ed europee nel settore del mercato unico ai fini di un’applicazione efficace del diritto (in programma per il primo trimestre 2026).
- Affrontare la mancanza di titolarità del mercato unico da parte degli Stati membri. Si prevede l’istituzione a livello di governo di ciascun Stato membro di uno sherpa per il mercato unico posizionato negli uffici del primo ministro o del presidente del Consiglio, con il compito d’integrare le attività dei diversi ministeri in relazione all’attuazione delle regole e misure per il rafforzamento del mercato unico.
- Affrontare le complicazioni nell’avvio e nell’operativa delle attività di business con l’Istituzione di un ventottesimo regime di norme comuni per tutta l’Ue (in programma per il primo trimestre 2026). In linea con la visione di Enrico Letta di un “Codice europeo di diritto commerciale”, lo scopo del 28esimo regime è di semplificare le norme applicabili affrontando aspetti specifici in settori giuridici pertinenti, tra cui insolvenza, diritto del lavoro e diritto tributario, esplorando la possibilità di consentire alle aziende di stabilirsi in Europa più rapidamente, idealmente entro 48 ore. Nel frattempo la Commissione aggiornerà le raccomandazioni sul trasferimento delle attività d’impresa tra Stati membri (nell’ultimo trimestre 2025).
- Riconoscimento delle qualifiche professionali tra diversi Stati membri, attraverso misure per velocizzare le procedure, istituzione di quadri formativi comuni, definizione di regole comuni anche in relazione a qualifiche e competenze professionali di Paesi terzi (in programma per l’ultimo trimestre 2026).
- Ridurre i tempi eccessivamente lunghi per la definizione di norme per accelerare innovazione e competitività. La Commissione rivedrà la relativa regolamentazione, affinché sia concepita a prova di futuro. Nel frattempo, il pacchetto Omnibus adottato insieme alla stessa strategia dovrebbe consentire alla Commissione, nei casi in cui l’attuale sistema di normazione non sia efficace, di stabilire specifiche comuni che le aziende potranno utilizzare per dimostrare la conformità ai requisiti di legge.
- Affrontare la frammentazione delle regole su imballaggi, etichettatura e rifiuti. Le nuove misure prevedono che, attraverso l’istituzione del Passaporto digitale di prodotto e con la sua diffusione progressiva, questa frammentazione possa essere risolta con l’armonizzazione delle regole di etichettatura. La revisione delle regole sulla responsabilità estesa del produttore (di cui si prevede l’adozione di un nuovo Omnibus nell’ultimo trimestre 2025) dovrebbe rimuovere ingiustificate misure di rendicontazione. Attraverso l’adozione dell’annunciata legge europea per l’economia circolare (ultimo trimestre 2026) saranno rafforzate le regole di armonizzazione e riformati i criteri di classificazione di rifiuti e di sottoprodotti.
- Affrontare le norme armonizzate obsolete sui prodotti e la mancanza di conformità dei prodotti attraverso maggiori capacità di controllo e sorveglianza a livello di Stati membri. È prevista anche l’istituzione di un’autorità europea di sorveglianza del mercato (nel terzo trimestre 2025) e la modernizzazione del relativo quadro legislativo (nel secondo trimestre 2026).
- Risolvere le misure restrittive e divergenti stabilite da regolamentazioni nazionali. La Commissione riporta il dato che i sistemi regolamentari nazionali continuano a restringere l’accesso ai mercati dei servizi nei diversi Stati membri impattando su 5700 attività che coprono circa il 22% della forza lavoro europea nei servizi, e stima che una riduzione del 10% di queste barriere può produrre una crescita del valore aggiunto lordo dello 0,8%. Le azioni previste includono il lancio di un’iniziativa per facilitare la fornitura di servizi paneuropei da parte di fornitori autorizzati o certificati in uno Stato membro sulla base del diritto dell’Ue e l’elaborazione di orientamenti giuridici e raccomandazioni agli Stati membri (nel secondo trimestre 2026).
- Ridurre l’onerosità delle procedure per il distacco temporaneo dei lavoratori. La Commissione indica in priorità il perseguimento della revisione normativa europea in corso sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (revisione di regolamenti 883/2004 e 987/2009). A questa si aggiungerà (nel 2026) il lancio di un pacchetto per la mobilità equa dei lavoratori con un pass sulla sicurezza sociale, il rafforzamento delle competenze dell’autorità europea per il lavoro, oltre alla valutazione di nuove misure.
- Rimuovere i vincoli territoriali di approvvigionamento nel commercio al dettaglio e all’ingrosso. La Commissione evidenzia che il persistere di vincoli territoriali frammentano il mercato unico e limitano la scelta dei consumatori, contribuendo a significative differenze di prezzo in tutta l’Ue, in particolare per i beni di consumo quotidiano. La Commissione prevederà in una prossima proposta (prevista per il quarto trimestre 2026) lo sviluppo di strumenti di contrasto che vadano anche oltre quanto già previsto dal diritto della concorrenza.
Altri capitoli della strategia adottata dalla Commissione prevedono ulteriori azioni da varare tra il 2025 e il 2026, per:
- rafforzare i mercati dei servizi europei. Misure specifiche saranno previste nel settore delle costruzioni attraverso una legge europea, semplificazione delle norme per le autorizzazioni edilizie nell’ambito della strategia europea per gli alloggi (in collaborazione con gli Stati membri), lancio di un’iniziativa per i servizi industriali, revisione delle norme sui servizi postali europei, proposta di una legge europea per i servizi di comunicazione elettronica, avvio di iniziative inter-europee per la prenotazione dei treni e per il noleggio di auto, digitalizzazione dei servizi di mobilità e trasporto di beni, garanzia dell’implementazione armonizzata di quanto già disciplinato nella direttiva europea dei servizi.
- sostenere le Pmi: impegno al rispetto del principio “pensare prima in piccolo” nella definizione delle nuove norme, istituzione di uno strumento di identificazione (Id) delle Pmi disponibile in tutte le lingue dell’Ue, rafforzare la rete europea degli inviati delle Pmi, pubblicare esempi di buone pratiche normative a favore delle Pmi, adottare una definizione di piccole imprese a media capitalizzazione con relative misure di semplificazione (già incluse nel relativo Omnibus IV), adottare una raccomandazione della Commissione per uno standard di rendicontazione volontario per le Pmi per gestire le richieste di dimostrazione di criteri di sostenibilità della loro catena del valore, valutazione della necessità di rivedere gli atti delegati della tassonomia europea per facilitare l’accessibilità di finanziamenti per le Pmi.
- digitalizzare il mercato unico. A integrazione delle misure di semplificazione le nuove misure prevedono una legge europea per l’introduzione di un portafoglio d’impresa europeo collegato con l’Id d’impresa, digitalizzazione delle dichiarazioni di conformità, estensione del passaporto digitale di prodotto per contenere ogni informazione relativa al prodotto commercializzato, misure legislative armonizzate per la partecipazione agli appalti pubblici e per la fatturazione elettronica.
- far rispettare le regole del mercato unico: considerare l’introduzione di una legge europea sulla prevenzione degli ostacoli al mercato unico sulla base della valutazione del funzionamento degli strumenti di prevenzione esistenti in collaborazione con la rete degli sherpa istituiti in ciascun Stato membro (vedi precedente punto 1), rafforzare i centri nazionali Solvit, monitorare annualmente l’applicazione della strategia del mercato unico in collegamento alla pubblicazione da parte della Commissione della relazione annuale sul mercato unico e la competitività, inclusione di un capitolo alla relazione annuale sullo Stato di diritto predisposta dalla Commissione dedicata al mercato unico.
Altre novità
Si è tenuto il 19 maggio il vertice Ue-Uk in cui è stato condivisa una nuova agenda per la cooperazione su capitoli relativi a sicurezza e difesa, disastri e crisi umanitarie, sicurezza sanitaria, energia, nuove tecnologie, competitività, sicurezza interna e cooperazione giudiziaria, migrazione irregolare.
La Commissione europea ha adottato il 20 maggio proposte per la modifica al Regolamento Ue 2024/1348 con lo scopo dichiarato di agevolare l’applicazione del concetto di Paese terzo sicuro, dando nuove facoltà di scelta agli Stati membri prevedendo in ogni caso d’informare preventivamente la Commissione e gli altri Stati membri, prima di concludere accordi o intese con paesi terzi sicuri. Ciò dovrebbe consentire alla Commissione di verificare che tali accordi o intese soddisfino le condizioni stabilite dal diritto dell’Ue.
Si è tenuta il 20 maggio la conferenza annuale 2025 sul budget europeo, in cui la presidente von der Leyen ha delineato le posizioni della Commissione sul futuro quadro finanziario pluriennale dell’Ue, basate su flessibilità, coerenza con le priorità dell’Ue, semplificazione nel funzionamento, integrazione con nuove risorse proprie dell’Unione.
In pari data sono state pubblicate 22 raccomandazioni da parte del panel europeo di cittadini sul nuovo bilancio a lungo termine dell’Ue.
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha ricevuto il premio per la Pace Houphouët-Boigny-Unesco. Nel discorso tenuto alla consegna del premio, Costa si è così espresso: Mi chiedevo perché meritassi questo premio. Fortunatamente, non ho mai dovuto firmare un trattato di pace, né sono mai stato coinvolto in negoziati di pace.
La pace è molto più che l’assenza di guerra; la pace consiste innanzitutto nel conoscersi, comprendersi e dialogare. Attraverso l’educazione e la cultura, si tratta di promuovere valori che possano unirci nella nostra mentalità comune e sul nostro pianeta comune, la Terra […] Come affermato nella Costituzione dell’Unesco, “poiché le guerre hanno origine nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere costruite le difese della pace”. […] Sì, è vero. La grande minaccia alla pace risiede nell’imposizione di identità divise all’identità universale degli esseri umani.
Il 21 maggio, von der Leyen ha ricevuto in visita a Bruxelles il presidente Sergio Mattarella. Nella sua dichiarazione la presidente della Commissione , evidenziando l’impegno costante del nostro presidente nell’invitare l’Europa a essere ambiziosa e a puntare più in alto, ha raccolto l’appello Nessun dorma espresso di recente da Mattarella all’Europa in relazione al conflitto in Ucraina. Von der Leyen ha aggiunto in chiusura: vorrei ricordare uno dei nostri incontri, nella sua città natale, Palermo. Sono rimasta colpita dal calore con cui veniva accolto da tutti, in particolare dai giovani. I giovani italiani guardano a Lei perché è sempre stato una voce di saggezza e un punto di riferimento.
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di Luigi Di Marco
Copertina: Luigi Di Marco
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