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Msci, i leader Esg crescono in Oriente


Le società della regione Apac hanno migliorato negli ultimi 5 anni i loro rating Esg, registrando un maggior numero di leader e un upgrade nelle valutazioni. Hanno giovato sicuramente gli interventi normativi degli ultimi anni, le pressioni sulla catena di fornitura e l’impegno degli investitori

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Il mercato asiatico si sta sempre più affermando come terzo mercato Esg (dopo quello Europeo e Statunitense). La regione Asia-Pacifico (Apac) svolge un ruolo fondamentale grazie all’evoluzione dei framework normativi e al crescente interesse ed engagement degli investitori. Lo ribadisce Msci nel report Apac Esg Ratings all’interno del quale sono state analizzate le performance dei rating Esg di Msci delle società di 13 mercati dell’Apac: negli ultimi cinque anni, le società della regione hanno compiuto notevoli passi avanti nel miglioramento dei loro rating Esg e il rating-upgrade momentum è proseguito nel 2024. Un miglioramento guidato, secondo gli esperti di Msci, dalla pressione normativa, dalle aspettative degli investitori, dall’influenza della value-chain, dalla partecipazione degli emittenti e dalla necessità di allinearsi agli standard di sostenibilità globali.

Il report evidenzia che il tasso di interazione tra le società valutate nell’area Apac e Msci Esg Research è aumentato costantemente (è passato dal 25% nel 2020 al 42% nel 2024), a testimonianza del fatto che «le aziende dell’Apac sono sempre più consapevoli delle questioni di sostenibilità e si impegnano maggiormente nel coinvolgimento degli stakeholder su questi temi».

AUMENTANO I LEADER ESG

Negli ultimi cinque anni, le società dell’Apac hanno registrato un significativo miglioramento dei loro Msci Esg Rating. La percentuale di leader (AAA e AA) nella distribuzione dei rating è aumentata notevolmente, passando dal 9,1% nel 2020 al 17,4% nel 2024. Contemporaneamente, la percentuale dei laggard (B e CCC) è diminuita dal 33,2 al 20,9 per cento. «Questa tendenza al rialzo indica un crescente impegno da parte delle aziende dell’Apac nei confronti di pratiche commerciali sostenibili e di una migliore gestione dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità».

Certo, se comparate con le performance Esg delle aziende globali (identificate dall’indice Msci Acwi), le società dell’Apac hanno meno leader (17,4% rispetto al 26,3% dell’indice globale). Allo stesso modo hanno anche una percentuale maggiore di laggard (20,9% contro il 14,5%).

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«Questa disparità può essere in parte dovuta al fatto che molte società dell’Apac provengono da mercati emergenti – si legge nel report -, dove le norme sulla disclosure sulla sostenibilità e la consapevolezza aziendale dei rischi e delle opportunità di sostenibilità sono ancora in fase di evoluzione».

I SETTORI

A dicembre 2024, il settore industriale vanta la più alta percentuale di leader tra le società dell’area Apac. Circa il 40% di queste ha sede in Giappone, dove il governo si è impegnato nella decarbonizzazione, e le pratiche di governance delle aziende sono migliorate, grazie al Codice di Corporate Governance. Ben rappresentato tra i leader anche il settore finanziario che, per la natura delle sue attività, è generalmente soggetto a requisiti normativi più severi in materia di corporate governance e gestione del rischio.

Per quanto riguarda gli upgrade, migliorano i rating delle aziende tecnologiche, anche grazie ai miglioramenti della corporate governance e dell’etica aziendale, delle aziende del settore industriale e del settore finanziario, quest’ultime favorite in particolare dall’aumento delle politiche di due diligence in materia di finanza green e sostenibilità.

I PAESI

Le aziende con rating Esg leader sono ancora concentrate nei mercati sviluppati, come Giappone (40%) e Australia (17%). I mercati emergenti, come Cina, Taiwan e Corea del Sud, stanno invece mostrando un forte slancio in termini di upgrade dei rating (rispettivamente 22%, 14% e 11%).

GLI INTERVENTI NORMATIVI

L’Apac ha visto un’impennata di interventi normativi incentrati sulla sostenibilità in tutti i principali mercati, fenomeno che ha spinto le aziende ad agire sulle pratiche commerciali sostenibili e sulla disclosure dei dati, contribuendo in modo significativo al miglioramento della gestione del rischio di sostenibilità finanziariamente rilevante, in particolar modo nei mercati sviluppati dell’area Apac.

L’indagine ha evidenziato priorità e pratiche settoriali diverse nei vari mercati: «In Giappone l’attenzione è rivolta alla riforma della corporate-governance e alla corporate Behavior per migliorare le prestazioni di sostenibilità; alcune grandi aziende della Corea del Sud sono in prima linea nel guidare l’agenda della sostenibilità; in Australia, la leadership è evidente nei settori finanziario e i Materials, dove le aziende stanno migliorando la gestione del capitale umano e le strategie climatiche; in Cina, il settore finanziario della regione sta integrando sempre più i criteri di sostenibilità nelle decisioni di investimento, riflettendo una tendenza più ampia verso la finanza sostenibile».

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Noemi Primini

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