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«Brain Potential», il programma di neuro-salute all’avanguardia per prevenire il decadimento cerebrale. Ecco come funziona


Si chiama Brain Potential ed è uno dei metodi più avanzati al mondo per la salute cerebrale. Basato su un approccio scientifico multidisciplinare unisce diagnosi di precisione, genetica, imaging avanzato e neurotecnologie per migliorare le funzioni cognitive e contrastare l’invecchiamento cerebrale. Attualmente è disponibile in Svizzera e in Cina. A spiegarci come funziona, nel dettaglio, è Adrian Heini, Medical director di Clinique La Prairie a Montreaux.

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Dr. Heini, il programma Brain Potential è considerato tra i migliori al mondo. In cosa consiste?
«Il programma Brain Potential è nato dalla collaborazione con il reparto Longevity Innovation di Clinique La Prairie a Montreaux e il Centre for Research in Neurosciences LREN (CHUV) in Svizzera, ed è oggi considerato tra i più avanzati al mondo nell’ambito per la salute cerebrale. È il risultato di un progetto di ricerca durato due anni e culminato con una pubblicazione sulla prestigiosa rivista Neuroscience and Biobehavioral Reviews. Si fonda su un modello scientifico innovativo della salute del cervello: ogni percorso inizia con il Longevity Master Assessment (LMA), il sistema di analisi preventiva più avanzato al mondo. Questo strumento all’avanguardia permette di ottenere una visione a 360 gradi dello stato di salute e invecchiamento del paziente, grazie a oltre 300 marker biologici analizzati tramite screening standard e complessi. Oltre ai pannelli previsti dall’LMA, il programma Brain Potential integra esami specifici incentrati sulla salute cerebrale, che consentono al medico e al team sanitario di applicare un modello di cura di altissima precisione. Questi sofisticati indicatori di longevità permettono inoltre di tracciare traiettorie di salute personalizzate, con un focus particolare sulla funzione cerebrale, offrendo ai pazienti interventi efficaci e su misura nel tempo».

Quali sono le tecnologie impiegate?
«L’approccio riguardo alla neuro-salute integra la medicina di precisione con un solido impianto medico e tecnologie diagnostiche d’avanguardia. Tra gli strumenti utilizzati ci sono screening molecolari innovativi (come test epigenetici sullo stress e analisi del DNA del microbiota) oltre a tecniche avanzate di imaging cerebrale. Il programma include esami specifici come la risonanza magnetica del cervello con software AI, in grado di quantificare le diverse aree cerebrali, oltre a test cardiovascolari, fondamentali per valutare i principali fattori di rischio che incidono sulla salute del cervello. Un aspetto distintivo del programma è anche l’attenzione dedicata alla salute cardiovascolare e neuromuscolare, entrambi elementi chiave nel processo di invecchiamento cerebrale. Attraverso una valutazione cardiologica completa e un’analisi del movimento supportata da tecnologie di ultima generazione, viene disegnato un percorso personalizzato che risponde in modo mirato alle esigenze cognitive dell’individuo. Alcuni test, come il Senaptec, includono esercizi specifici per migliorare aree cognitive più deboli, come la percezione tridimensionale. Fin dall’inizio del percorso, vengono inoltre prescritti integratori e indicazioni nutrizionali mirati, volti a potenziare la capacità cerebrale. Il focus principale resta la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e rigenerarsi, agendo al tempo stesso sui principali fattori che ne determinano il declino».

In che modo il programma integra le analisi genetiche nei piani personalizzati per ciascun partecipante?
«È ormai noto che la predisposizione genetica rappresenta uno dei fattori che possono favorire il declino delle capacità cognitive. Tuttavia, l’obiettivo dei test genetici impiegati nel programma non è la diagnosi del rischio di malattie come l’Alzheimer, bensì l’identificazione di elementi migliorabili — come ad esempio l’impatto dello stress — attraverso un approccio di medicina di precisione. La profilazione genetica si concentra sui geni “azionabili”, ovvero su quelle varianti genetiche su cui è possibile intervenire per ottimizzare la salute cerebrale e cognitiva. Il pannello genetico proprietario include l’analisi della predisposizione all’infiammazione cronica (strettamente legata alla neuroinfiammazione), il metabolismo degli acidi grassi omega-3 (fondamentali per la salute cerebrale e potenti antinfiammatori), e quello delle vitamine del gruppo B, essenziali per il funzionamento cognitivo. Vengono inoltre esaminati marcatori genetici legati alla qualità e all’efficienza del sonno, alla memoria, al rischio di stress ossidativo — dannoso per i neuroni — nonché al metabolismo individuale di sostanze come caffeina e alcol, entrambi fattori rilevanti nell’invecchiamento cerebrale».



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