Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

120mila le imprese italiane che esportano


Export, il nuovo rapporto di Unioncamere

Negli ultimi anni l’export italiano ha conosciuto una crescita impetuosa. Solo nell’ultimo lustro, infatti, esso ha registrato un implemento del 30%. L’ultimo Rapporto di Unioncamere, incentrato sulle imprese potenzialmente esportatrici, è stato realizzato dal Centro Studi Tagliacarne e prende in esame proprio tale tendenza.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Sono ben 120.876 le imprese italiane che esportano prodotti o servizi all’estero. A queste, tuttavia, potrebbero aggiungersene altre 17mila, qualora ricevessero il giusto supporto. Attivando tali energie, spiega Unioncamere, sarebbe possibile aumentare ulteriormente il nostro export di una percentuale che oscilla tra il 2,6% e il 3%.

Considerando che le nostre esportazioni hanno raggiunto in totale 623,5 miliardi di euro si capisce quale impatto positivo avrebbe un simile incremento. Non a caso l’obiettivo dichiarato dell’esecutivo è quello di raggiungere i 700 miliardi di export da qui a fine legislatura. “A questo risultato vanno aggiunti anche gli oltre 141 miliardi di euro connessi alla vendita di servizi”, ricorda il Presidente Giuseppe Tripoli.

Il legame con gli Stati Uniti e la centralità di Milano

Delle circa 17mila imprese “potenzialmente esportatrici”, 5.601 non esportano ancora, pur avendo le “carte in regola” per farlo. 11.427 sono invece quelle considerate “emergenti”. Ciò significa che esportano ma solo in via occasionale, mentre potrebbero consolidare significativamente la propria posizione.

Tra le emergenti un discorso a parte lo meritano gli Stati Uniti. Sono infatti 1.600 quelle che esportano verso gli USA. Per due imprese su tre questo significa l’unico mercato di sbocco fuori dai confini italiani. “Nel complesso – spiega Unioncamere – le imprese emergenti realizzano negli Usa il 15,7% delle loro esportazioni, per un totale di 87,4 milioni di euro, a fronte del 10,8% venduto negli States dal totale delle imprese esportatrici”.

Da evidenziare infine la centralità di Milano in termini d’internazionalizzazione. “La Lombardia – si legge nella nota ufficiale – è la regione che esprime il maggior numero di imprese potenziali esportatrici (4.259, il 25,0% del totale). Seguono Veneto (1.933, 11,4%) e Emilia-Romagna (1.501, 8,8%). Ma a livello provinciale il quadro cambia. Se Milano si conferma prima nella graduatoria, con 1.412 imprese potenziali esportatrici ovvero l’8,3% del totale, al secondo posto troviamo Roma (731, 4,3%) e Torino (720, 4,2%)”.

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

Si conferma purtroppo il divario tra Nord e Centro-Sud. “Nel complesso – evidenzia infatti Unioncamere – il 59,7% delle potenziali esportatrici, 10.173 unità, si concentra al Nord (55,1% delle aspiranti e il 62,0% delle emergenti). Mentre Mezzogiorno, con il 21,0% (3.579 unità, che corrisponde al 24,5% delle aspiranti e 19,3% delle emergenti) e Centro, con il 19,2% (3.276 unità, 20,5% e 18,6% rispettivamente) esprimono potenzialità più ridotte”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta