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Troppi tagli ai finanziamenti statali, manutenzione delle strade a rischio


Un nuovo allarme arriva dalla Provincia di Asti e dalle rappresentanze regionali di Province, costruttori e industriali. Al centro di tutto ci sono i tagli imposti ai fondi destinati alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali. «La sicurezza della rete viaria della Provincia è a rischio a causa dei pesanti tagli imposti dalla recente legge di Bilancio e dal decreto Milleproroghe che hanno ridotto in maniera drastica i fondi destinati alle Province per la manutenzione e gli investimenti sulle strade – commenta il presidente Maurizio Rasero – Una crisi silenziosa, ma concreta, che riguarda anche il nostro territorio. La rete astigiana conta 1.200 chilometri di strade, la riduzione delle risorse si traduce in un rischio concreto per i piccoli comuni collinari, già gravati da una situazione idrogeologica complessa, oltre a difficoltà a garantire la sicurezza degli automobilisti. Il territorio si trova in una situazione di manutenzione praticamente continua, a causa delle frane e dissesti improvvisi, provocate dalle intense precipitazioni piovose».

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A livello nazionale i tagli ammontano a 1,7 miliardi, risorse destinate alla messa in sicurezza e all’ammodernamento di 120 mila chilometri di strade. L’aspetto più preoccupante riguarda il biennio 2025/2026, con una riduzione nazionale che raggiunge il 70%, rischiando di bloccare cantieri già in programma. La Regione Piemonte è tra le più colpite, subendo tagli per oltre 54,6 milioni di euro tra il 2025 e il 2028, pari al 48% delle risorse previste. La situazione è ancora più grave nel solo biennio 2025-2026, dove la riduzione è del 70%, con 31,8 milioni di euro sottratti su un totale di 45,5 milioni.

I tagli nell’Astigiano

Secondo i dati diffusi dall’Upi Piemonte l’Astigiano viene colpito più di altri territori. Per gli anni 2025 e 2026 le risorse assegnate ammontano a 3.478.206 euro, quelle tagliate a 2.434.744 euro; rimangono 1. 043.462 euro, con una riduzione del 70% del budget. Per gli anni dal 2025 al 2028 le risorse assegnate sono pari a 8.695.515 euro, quelle tagliate ammontano a 4.173.847 euro; rimangono 4.521.668, con una riduzione del 48% dell’importo previsto.

Le reazioni dal territorio

Mauro Bosia, consigliere provinciale e comunale di Uniti si può, critica duramente l’operato del Governo: «Quando c’è da prendere voti hanno sempre la parola “territorio” in bocca, poi alla prova dei fatti continuano a tagliare i fondi a chi di territori si occupa». Sottolinea come questi tagli siano solo il proseguimento di un’operazione in corso da anni, «che segue i tagli a sanità, welfare e pensioni». Bosia evidenzia il contrasto tra la riduzione del budget e la crescente necessità di interventi dovuta al dissesto idrogeologico e al cambiamento climatico, che causano ogni anno «frane e buche in maniera sempre maggiore». Le Province, con la loro competenza sulle strade extraurbane, sono fondamentali in uno Stato con insediamenti diffusi e rurali, ma vengono «sottofinanziate e condannate a lavorare nell’ottica dell’emergenza». Questo porta gli Enti e i sindaci a subire «le comprensibili ire dei cittadini per problemi come gomme squarciate nelle buche o l’impossibilità di rientrare a casa a causa di una frana».

Anche le associazioni di categoria del settore edile e industriale esprimono forte preoccupazione. Paola Malabaila, Presidente di Ance Piemonte Valle d’Aosta, commenta che si tratta di una «scelta che mette a rischio la sicurezza delle nostre strade». Questi tagli «bloccano interventi strategici programmati e per quali è stata fatta la progettazione, quindi pronti da cantierare». Colpire gli enti locali su un tema così delicato «significa fermare la modernizzazione delle infrastrutture e disattendere la fiducia costruita con i fondi del Pnrr».

Ance e Confindustria Piemonte chiedono con forza che vengano ripristinate almeno le risorse già assegnate per il biennio 2025–2026, pari a 385 milioni di euro a livello nazionale. Andrea Amalberto, Presidente di Confindustria Piemonte, sottolinea che i tagli alla manutenzione della rete stradale provinciale «rischiano di aggravare le difficoltà già vissute in Piemonte con il blocco del Colle di Tenda e le criticità del Traforo del Monte Bianco». Avverte che «la rete viaria secondaria, senza interventi costanti, potrebbe diventare sempre meno percorribile, compromettendo la logistica regionale, le filiere produttive e la competitività delle imprese» penalizzando i territori più periferici con un crescente rischio di isolamento. Amalberto ritiene «fondamentale che Governo e Parlamento rivedano al più presto le misure della Legge di Bilancio» e aggiunge che al Piemonte servono «risorse, certezze e una visione strategica per garantire crescita, coesione e sviluppo».

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