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Vino, Lollobrigida: governo vicino ad aziende. Ue ha recepito nostre richieste nel “pacchetto vino”


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“Per il settore del vino, il 2024 è stato un anno da ricordare in positivo: l’export del vino italiano ha toccato un nuovo record, superando gli 8 miliardi di euro, con una crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente.

Solo negli Stati Uniti nel 2024, le esportazioni hanno raggiunto un valore di circa 1,9 miliardi di euro.
È un risultato straordinario che ci rende orgogliosi e che si unisce ai dati già ricordati sull’intero sistema agroalimentare italiano: aumento del valore aggiunto agricolo giunto ad una quota di 42,4 miliardi, indicatore di reddito agricolo salito al 12,5%, PIL agricolo cresciuto del 2% a fronte di una crescita del PIL nazionale del 0,7%.”

Così il ministro Masaf Francesco Lollobrigida in risposta all’Interrogazione a risposta immediata del Sen. Luca De Carlo.

“Il 2025 si è aperto con nuove sfide.
Viviamo un momento complesso: le tensioni geopolitiche, l’incertezza sui dazi e un clima crescente di demonizzazione del vino, rischiano di compromettere non solo i numeri del comparto, ma la dignità stessa di un prodotto che rappresenta la nostra storia.

Di fronte a questo scenario, il Governo Meloni ha agito con tempestività e visione partendo dall’ascolto e dal confronto con le associazioni di categoria e con le migliaia di imprese del settore che investono, esportano e promuovono il nostro vino nel mondo.
Durante il Vinitaly dello scorso aprile, per la prima volta, siamo riusciti a coinvolgere direttamente il Commissario europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione, Christophe Hansen ed il Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, Olivér Várhelyi.

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E’ stato risultato un importante che fisicamente ha dimostrato come la nostra lettura del vino non fosse così compromettente per la commissione europea.
Entrambi i Commissari ci hanno garantito il loro impegno nel sostenere il settore vitivinicolo. Tale impegno è stato mantenuto. Sono state recepite gran parte delle proposte del Governo italiano all’interno del c.d. “pacchetto vino” che dovrebbe essere approvato entro l’autunno.

Il Commissario europeo Várhelyi ha condiviso la nostra battaglia contro la criminalizzazione del vino sottolineando come esso può far parte di una alimentazione equilibrata e se viene consumato con moderazione, all’interno di uno stile di vita sano, che non ostacola la longevità.
Demonizzare il vino significa colpire l’Italia, le sue tradizioni, la sua identità, oltre che un asset del suo sistema economico.

La vicinanza del Governo Meloni alle imprese prosegue con azioni concrete.
La scorsa settimana il Ministero ha pubblicato il nuovo bando per la promozione dei vini sui mercati dei Paesi terzi, con una dotazione di 98 milioni di euro di cui oltre 22 milioni per il bando nazionale ed i restanti destinati ai bandi regionali e multiregionali.
Il nuovo avviso introduce importanti novità. Per la prima volta, tutto il procedimento — dalla configurazione della campagna alla valutazione dei progetti — sarà gestito tramite una piattaforma digitale, semplificando l’accesso per gli operatori. È stato inoltre introdotto un tariffario per cinque mercati strategici (Stati Uniti, Cina, Canada, Svizzera e Regno Unito), eliminando l’obbligo di presentazione di tre preventivi da fornitori esteri.
Sono state previste nuove regole di flessibilità operativa che permetteranno di adattare le attività promozionali alle specifiche di ogni mercato, anche in presenza di monopoli di Stato, riducendo gli oneri burocratici e rispondendo meglio alle esigenze del settore vitivinicolo è probabilmente la strada più idonea.

Siamo orgogliosi che l’intera filiera vitivinicola e tutte le associazioni di settore abbiano voluto riconoscere pubblicamente la qualità e l’efficacia nel metodo e nei contenuti del lavoro del nostro Ministero, esprimendo il proprio apprezzamento per l’attenzione dimostrata nel rispondere alle esigenze concrete delle aziende che testimoniano un impegno tangibile da parte delle istituzioni a supporto della competitività internazionale del vino italiano.
È un riconoscimento che ci deve stimolare a fare ancora meglio.

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