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Tutti pazzi per il nuovo Bonus, la domanda parte il 30 maggio: chi può ottenerlo


A partire dal 30 maggio 2025 e fino al 30 giugno, le imprese italiane potranno presentare online la richiesta per accedere a un muovo Bonus.

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Questa misura è stata introdotta per incentivare le erogazioni liberali a favore dei soggetti titolari o gestori di impianti sportivi pubblici. Confermato dalla Legge di Bilancio 2025, il bonus mira a sostenere le donazioni destinate a interventi di manutenzione, restauro o costruzione di nuove strutture sportive pubbliche, contribuendo così al miglioramento delle infrastrutture sportive nel nostro paese.

L’iniziativa rappresenta un importante passo verso la sinergia tra settore pubblico e privato, con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture sportive italiane e offrire vantaggi fiscali significativi a chi decide di investire nel benessere collettivo. Le domande possono essere presentate esclusivamente durante la finestra temporale indicata, seguendo precise modalità che le imprese dovranno rispettare.

L’agevolazione è riservata unicamente alle imprese e consiste in un credito d’imposta pari al 65% della somma donata, ripartita in tre quote annuali di pari importo. È fondamentale che le erogazioni siano destinate a interventi di manutenzione, restauro o realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche. L’importo massimo detraibile è fissato al 10 per mille dei ricavi annui riferiti all’anno 2024, e l’importo complessivo del credito d’imposta non può superare i 10 milioni di euro a livello nazionale per il 2025.

Come funziona il procedimento

Le modalità precise per richiedere il Bonus Sport 2025 saranno stabilite tramite un decreto attuativo del governo. Tuttavia, il procedimento seguirà alcuni passaggi fondamentali:

  1. Invio della domanda online: Le imprese dovranno presentare la propria richiesta entro 30 giorni dall’apertura della finestra di accesso.
  2. Attesa di autorizzazione: Dopo l’invio, le imprese dovranno attendere l’autorizzazione dal Dipartimento per lo Sport.
  3. Erogazione liberale: Una volta ricevuta l’autorizzazione, l’impresa potrà procedere con l’erogazione della donazione.
  4. Certificazione della donazione: Gli enti beneficiari dovranno certificare l’avvenuta donazione.
  5. Autorizzazione al credito d’imposta: Infine, il Dipartimento autorizzerà l’impresa a usufruire del credito d’imposta, notificandolo all’Agenzia delle Entrate.

Oltre alla finestra di maggio, il Dipartimento per lo Sport ha programmato una seconda apertura per il 15 ottobre 2025, mantenendo invariato il procedimento per la richiesta del bonus.

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Bando Sport e Periferie 2025 (www.greenstyle.it)

Parallelamente al Bonus Sport, è attualmente attivo anche il Bando Sport e Periferie 2025, promosso dal Dipartimento per lo Sport. Questa iniziativa ha come obiettivo principale quello di finanziare interventi volti a ridurre la marginalizzazione e il degrado sociale nelle aree più fragili delle città italiane, migliorando la qualità e la sicurezza degli spazi pubblici e promuovendo l’attività sportiva agonistica. Il bando, aperto lo scorso 5 maggio e attivo fino al 6 giugno, prevede uno stanziamento complessivo di 110 milioni di euro.

Linee principali di intervento

Il Bando Sport e Periferie 2025 prevede due principali linee di intervento:

  1. Recupero e adeguamento di impianti sportivi esistenti: Questa misura è dedicata al recupero, completamento o adeguamento di impianti sportivi già esistenti, con l’obiettivo di renderli idonei all’attività agonistica. Possono partecipare i Comuni con una popolazione superiore ai 5mila abitanti, ma anche quelli con popolazione inferiore, a condizione di collaborare con enti locali vicini. A questa linea d’intervento sono destinati 65 milioni di euro.
  2. Costruzione di nuovi impianti sportivi multifunzionali: Rivolta esclusivamente ai Comuni con più di 15mila abitanti, prevede la realizzazione di palazzetti dello sport multifunzionali, a energia quasi zero (nZEB). Per questi interventi sono stanziati 45 milioni di euro.

Non saranno ammesse domande relative ad interventi già finanziati da altri fondi pubblici, né quelle che richiedono coperture superiori alla quota di compartecipazione dichiarata. Inoltre, non saranno accettate proposte prive della compartecipazione minima prevista o della documentazione tecnica necessaria. Infine, i progetti che riguardano impianti o aree coinvolti in controversie legali non avranno accesso al finanziamento.



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