Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Trump e il debito Usa: avanza il maxi pacchetto fiscale, arretra il mercato obbligazionario. Cosa chiedono gli investitori


Il pacchetto fiscale prevede spese senza coperture che potrebbero essere sostenute solo con un’economia Usa galoppante. Ma così non è, grazie alla politica dello stesso Trump sui dazi. Gli investitori chiedono maggiori rendimenti

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Hanno discusso per 22 ore e alle prime luci dell’alba statunitense i repubblicani della Camera dei Rappresentanti Usa hanno trovato un accordo sul pacchetto fiscale di Donald Trump che dovrebbe portare a un voto di approvazione più tardi oggi stesso.

La proposta di legge, che Trump ha definito “grande e bellissima” estenderebbe i tagli fiscali che già lo stesso Trump aveva avviato nel 2017, ma ciò che preoccupa i mercati è che si tradurrà in un ulteriore aumento del debito e che, come persino il segretario del Tesoro Usa ha detto, è su un percorso “non sostenibile”. E gli investitri sono all’erta.

Cosa c’è nel pacchetto fiscale dei repubblicani

Il pacchetto fiscale voluto da Trump in sostanza fa un passo più lungo della gamba, con spese senza coperture che potrebbero anche essere sostenute se l’economia galoppasse. Ma, grazie alla politica dello stesso Trump sui dazi, l’economia è addirittura vista scivolare secondo molti osservatori verso una recessione.

Il disegno di legge vorrebbe creare nuove agevolazioni fiscali per i redditi da lavoro dipendente e per i prestiti auto, eliminerebbe molti sussidi per l’energia verde, mentre aumenterebbe la spesa per l’esercito e l’immigrazione. Inoltre, renderebbe più restrittivi i requisiti di ammissibilità per i programmi alimentari e sanitari a beneficio di milioni di americani a basso reddito.

Il punto di maggior disaccordo tra gli stessi repubblicani è stato il programma sanitario Medicaid per le famiglie a basso reddito, con una parte di essi che li volevano ridurre drasticamente, mentre i più moderati vedevano in ciò un danno per gli elettori del cui sostegno avranno bisogno nelle elezioni di medio termine del Congresso del 2026. Ma dopo l’incontro di ieri sera alla Casa Bianca, i repubblicani hanno presentato un pacchetto di emendamenti contenente accordi tra Johnson e varie fazioni repubblicane.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Il presidente della Camera Mike Johnson si è detto fiducioso circa l’approvazione della Camera dopo un incontro alla Casa Bianca con Trump e i conservatori intransigenti, arrabbiati perchè avrebbero voluto ancora più tagli fiscali che invece non erano nel documento. La misura dopo il voto della Camera verrà inviata al Senato, guidato dai repubblicani. L’approvazione di oggi consentirebbe di raggiungere l’obiettivo autoimposto da Johnson di far avanzare il disegno di legge entro il Memorial Day del 26 maggio.

La paura degli investitori vale rendimenti oltre il 5%

Ma ciò che più conta per i mercati è che questa “finanza allegra”, come alcuni analisti l’hanno definita, porterebbe a un ulteriore aumento del debito degli Stati Uniti, già salito a circa 37 trilioni di dollari, di altri 3,8 trilioni di dollari, secondo l’ufficio indipendente del Congressional Budget Office. Secondo altri analisti indipendenti l’aggravio sarebbe tra i 3000 e i 5000 miliardi di dollari.

La scorsa settimana, la società di rating Moody’s ha revocato al governo degli Stati Uniti il ​​suo rating di credito di massimo livello, proprio citando il crescente debito nazionale e gli investitori del mercato obbligazionario si sono spaventati: si stanno tirando indietro dal finanziare l’amministrazione Trump e chiedono maggiori rendimenti.

Ieri un’asta di Treasuries a 20 anni per un valore di 16 miliardi di dollari che ha attirato una domanda sorprendentemente tiepida. L’asta, per quanto non si tratti di una scadenza particolarmente significativa, ha visto la vendita di titoli di debito a un rendimento salito al 5,047%, circa un punto base in più rispetto al livello di mercato precedente la vendita. Gli offerenti indiretti, tra cui governi, gestori di fondi e compagnie assicurative, hanno acquisito una quota superiore alla media, pari al 69%, a indicare che comunque la domanda estera è rimasta solida. Ma la domanda complessiva è stata leggermente inferiore alla media, pari a 2,46 volte l’importo del debito in offerta, il livello più basso da febbraio. Dopo l’asta, i rendimenti sul debito a 20 anni sono saliti al 5,127%, il livello più alto da novembre 2023. I rendimenti dei titoli del Tesoro a 30 anni, che rappresentano un indicatore dei costi di indebitamento a lunghissimo termine del governo statunitense, hanno raggiunto il 5,108%, il livello più alto da ottobre 2023.

I test delle prossime aste

Oggi le attenzioni saranno rivolte a una nuova asta sui titoli di stato Usa, quelli indicizzati all’inflazione della durata di 10 anni. L’appuntamento con le aste del Tesooro Usa si sposta a fine maggio per le scadenze medie (due, cinque e sette anni), mentre a metà giugno sono in calendario quelle più segnaletiche dell’affezione degli investitori: quelle con scadenze a tre, ma sprattutto a 10 e a 30 anni.

Il contagio si propaga anche su altri mercati obbligazionari

La portata delle preoccupazioni per l’obbligazionario Usa è tale che non può non contagire anche altri analoghi mercati nel mondo. L’attenzione è sul mercato obbligazionario giapponese, dato che il Paese ha il rapporto debito/PIL più alto tra tutte le principali economie. Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 30 anni si è attestato al 3,155%, non lontano dal massimo storico del 3,185% raggiunto nella sessione precedente., mentre il rendimento a 20 anni ha toccato il 5,126%, il livello più alto da novembre di quell’anno. Ma sono in rialzo anche i rendimenti dei bond europei: quelli dei titoli di Stato tedeschi a lungo termine hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi due mesi, con quello a 10 anni salito al 2,64%. Quello del Btp a 10 anni è salito al 3,64%

Persino Bessent ritiene “insostenibile” il percorso del debito

Il pessimo mix di aumento del debito per le maggiori spese a cui si aggiunge il maggior costo per mantenerlo a causa dell’aumento del rendimenti porta a scenari impronunciabili. Pochi giorni fa lo stesso Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato ai legislatori statunitensi che “il percorso del debito nazionale è insostenibile“, aggiungendo che è “molto difficile sapere” il punto di svolta in cui gli investitori si “ribelleranno“.

Mentre gli attuali rendimenti statunitensi, compresi tra il 4% e il 5%, sono prossimi ai livelli prevalenti precedenti alla crisi finanziaria del 2007, la vera differenza la fanno il debito e il deficit che ora sono esponenzialmente più grandi.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Uno sguardo al saldo negativo fiscale rafforza il motivo per cui il mercato obbligazionario è in ansia. Il rapporto tra debito pubblico totale degli Stati Uniti e dimensioni dell’economia si aggira intorno al 100%, secondo il Congressional Budget Office. I soli pagamenti per interessi ammontavano a circa 880 miliardi di dollari nel 2024, secondo i dati del CBO, superando persino il bilancio della difesa.

L’ammontare dei titoli del Tesoro in circolazione è salito vertiginosamente a quasi 30.000 miliardi di dollari, dai meno di 14.000 miliardi di dollari di fine 2016, a seguito dei tagli fiscali approvati durante il primo mandato di Trump e dell’esplosione dei prestiti durante la pandemia di Covid, sia sotto Trump sia sotto l’ex presidente Joe Biden. Secondo Sifma, l’organismo di controllo del mercato obbligazionario, le vendite lorde annuali di titoli di Stato hanno raggiunto la cifra record di 2.600 miliardi di dollari lo scorso anno.

Si profila poi una scadenza ben più significativa quest’estate, quando il Dipartimento del Tesoro esaurirà i fondi necessari per coprire i propri obblighi, a meno che il Congresso non aumenti il ​​tetto del debito autoimposto. Un fallimento potrebbe innescare un default devastante. I legislatori repubblicani sostengono che il disegno di legge si ripagherà da solo stimolando la crescita La quale a sua volta pare avrà non pochi problemi a causa dei dazi imposti dallo stess Trump.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.