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Ragessi, confermato presidente mandamentale di CNA


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Il Congresso di CNA Mandamento di Oderzo, tenutosi lunedì 19 maggio ha confermato a presidente mandamentale Andrea Ragessi, 32 anni, ingegnere e socio titolare dell’impresa VRG Impianti, che oggi occupa oltre 90 addetti. Un cambio generazionale che porta nuova energia in una fase delicata per l’economia locale. Nominato anche il nuovo Direttivo.

Accanto al momento istituzionale, il Congresso è stato anche l’occasione per mettere a fuoco le urgenze del territorio e dare voce alle necessità delle imprese artigiane e, in particolare, del comparto manifatturiero.

Nell’area dell’Opitergino, le imprese attive sono oggi 8.069, per un totale di 36.612 addetti, ai quali si aggiungono altri 2.418 addetti in altre unità locali.  Di queste, 1.996 sono imprese artigiane, che danno lavoro a 5.728 persone: quasi un quarto del tessuto imprenditoriale locale (24%). Un patrimonio di competenze, lavoro e identità che continua a sostenere l’economia del territorio anche in un quadro demografico e strutturale non semplice.

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A confermarlo sono i dati messi in evidenza da CNA, che raccontano la tenuta e le trasformazioni in atto nel sistema produttivo locale. «L’artigianato resta un pilastro del nostro territorio – sottolinea Ragessi – ma negli ultimi dieci anni abbiamo perso oltre 350 imprese, molte delle quali operavano in settori tradizionali come il commercio, il legno e i trasporti. È il momento di agire, prima che la perdita diventi irreversibile».

Il comparto manifatturiero, con settori forti come moda, legno-arredo e metalmeccanica, rappresenta ancora il cuore occupazionale dell’area, con il 45% degli addetti totali. Seguono i servizi alle imprese (16,5%), il commercio (11,6%) e l’agricoltura (8,1%), quest’ultima in leggera crescita. Tuttavia, rispetto al 2014, il saldo delle imprese attive è negativo: -353 aziende, di cui -274 nel commercio e -146 nel manifatturiero (di cui -109 solo nel legno-arredo).

In controtendenza, crescono i servizi alla persona (+68 imprese) e i servizi alle imprese (+50), settori che indicano l’emergere di nuove esigenze e forme di lavoro, spesso legate all’assistenza, alla digitalizzazione e all’economia dei servizi.

Il tema demografico si intreccia direttamente con quello produttivo. I comuni dell’Opitergino hanno registrato nel 2023 una popolazione di 84.940 abitanti, in calo rispetto agli 85.863 del 2018: 923 residenti in meno in cinque anni. Preoccupa il drastico calo tra i giovani: i minori di 14 anni sono oggi 11.012 (erano 12.235 nel 2018, -1.223). In crescita invece gli over 65, aumentati di 597 unità. Gli attivi (15-64 anni) restano la maggioranza – 54.042 persone – ma molti imprenditori artigiani sono in età avanzata. Anche nel mandamento opitergino si registra un difficile ricambio generazionale, con solo 518 imprese giovanili attive e una crescente difficoltà nel tramandare mestieri e attività produttive.

La componente immigrata – con 10.366 residenti stranieri (erano 11.242 nel 2018, -876) e 922 imprese straniere attive (pari all’11,4% del totale) – mostra segnali contrastanti. «La nostra zona – osserva il direttore di CNA Mandamento di Oderzo, Gianfranco Vianello – sta diventando meno attrattiva per gli stranieri. Cercano altre aree d’Europa dove si vive e si lavora meglio. È un dato che dovrebbe far riflettere».

«La fotografia del nostro territorio è quella di un sistema vivo ma in trasformazione, che rischia di perdere pezzi di storia se non lo accompagniamo con strumenti concreti – continua Vianello -. Serve una strategia per rilanciare gli investimenti, favorire il passaggio generazionale nelle imprese, sostenere la transizione ecologica e sbloccare l’accesso al credito per chi vuole innovare».

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CNA Mandamento Oderzo rinnova l’appello alle istituzioni per politiche territoriali di sviluppo che sappiano tenere insieme impresa, coesione sociale e futuro dei giovani. Con proposte concrete già sul tavolo: semplificazione burocratica, credito agevolato, formazione tecnica, sostegno all’export artigiano e incentivi per l’autoproduzione energetica nelle PMI.

Per questo CNA sollecita interventi pratici: incentivi fiscali per chi rileva un’attività già avviata; più collaborazione con scuole, ITS e centri di formazione per avvicinare i giovani ai mestieri; valorizzazione del ruolo dei maestri artigiani nella trasmissione delle competenze; percorsi strutturati per accogliere manodopera qualificata dall’estero, con corsi tecnici e linguistici rapidi.

«L’artigianato non può vivere solo di memoria – tira le fila Ragessi – perché ha bisogno di nuove mani, nuove idee e nuove energie per continuare a generare lavoro e futuro».



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