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Polizze contro i rischi da catastrofi per le imprese, il decreto adesso è legge


Il Senato ha approvato la conversione in legge del decreto sulle polizze assicurative contro i rischi da catastrofi: il decreto aveva avuto il via libera della Camera l’8 maggio scorso e quindi ora è legge. Come già emerso, le imprese di medie dimensioni avranno tempo fino al primo ottobre 2025, per stipulare assicurazioni a copertura dei danni causati da calamità naturali; quelle piccole e micro fino al 31 dicembre, mentre per le grandi il termine è rimasto fissato al 31 marzo scorso.

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Dibattito in aula per la conversione

“Introdurre l’obbligo assicurativo contro i rischi catastrofali per le imprese – ha affermato in aula Simona Petrucci, senatrice grossetana di Fratelli d’Italia – significa passare da una logica puramente emergenziale a una strategia strutturale di protezione e prevenzione. Non si tratta di un’imposizione, ma di un’opportunità concreta per mettere in sicurezza il cuore produttivo del Paese, fatto in gran parte da micro, piccole e medie imprese”.

“Non si deve far fare alle imprese quello che deve fare lo Stato con norme semplici e adeguate”, ha ribattuto Silvio Franceschelli, senatore senese del Pd, secondo cui “oggi non ci sono più risorse per mettere in sicurezza i nostri territori, che non si mettono in sicurezza con una polizza assicurativa che dovrebbe sostituirsi alla politica. Quando i macchinari sono distrutti, si esce dal mercato. Occorre riprendere l’attività velocemente, se si vuole evitare questo, e perciò velocizzare il risarcimento diventa essenziale. Per non parlare poi del fatto che, se ci si assicura contro le alluvioni, non può essere che poi l’assicurazione sostenga che si tratta invece di una bomba d’acqua, facendo venir meno la copertura assicurativa”.

In Italia solo il 5% delle imprese è assicurato

Secondo i dati resi noti da Dario Focarelli, direttore generale Ania, in occasione del recente Forum della Piccola Industria a Firenze, attualmente, in Italia solo il 5% delle imprese è assicurato contro i rischi legati a calamità naturali. “Una percentuale ancora troppo bassa – sostiene Focarelli -, che varia sensibilmente in base alla dimensione dell’impresa: si passa dal 4% delle microimprese, al 19% delle piccole, fino al 72% delle medie e al 97% delle grandi aziende”.

Per rendere sostenibile l’assicurazione contro i rischi catastrofali Ania, a nome del mercato assicurativo, sta anche studiando la creazione di un Pool assicurativo privato. “Dalle nostre analisi – sostiene Focarelli – emerge un dato importante: più ampia e uniforme sarà la diffusione delle coperture sul territorio, più il premio medio potrà abbassarsi a livello nazionale. È un principio base dell’assicurazione: la mutualità funziona quando la partecipazione è ampia e condivisa. Sappiamo bene che il percorso non sarà semplice. Ma è un progetto di lungo termine che può davvero fare la differenza. E prima partiamo prima si potrà arrivare all’obiettivo comune: rendere più forte e più resiliente il sistema produttivo italiano”.

“Più aziende si assicurano, meno costerà”

Rispetto alla prima formulazione, i termini sono slittati in avanti per le Pmi. “Abbiamo dato più tempo alle piccole e micro imprese – ha ricordato Giulio Veltri, capo dell’ufficio legislativo del Mef, intervenendo in un seminario organizzato dalla Camera di commercio di Firenze – per le quali l’obbligo assicurativo scatterà dal primo gennaio 2026, per permettere a quste aziende di orientarsi sul mercato assicurativo, di guardarsi intorno, e di trovare le soluzioni economiche più sostenibili per loro”.

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L’obbligo, ha spiegato Veltri, “è imposto con lo scopo di garantire la continuità dell’azienda nel caso sia colpita dalla calamità. per questo le compagnie avranno obbligo di ristorare subito il 30% del danno come acconto”. Secondo il capo dell’ufficio legislativo del Mef, “più aziende si assicurano, più sarà contenuto il prezzo delle polizze: confidiamo nel sentimento solidaristico perché i costi siano sostenibili. L’obbligo di assicurazione è contro esondazioni, inondazioni, frane e eventi sismici, non contro le bombe di acqua”.

“Niente aiuti pubblici per chi non si assicura”

Chi non si assicura, ha sottolineato Veltri, “dal 31 dicembre non potrà avere accesso a contributi e agevolazioni pubbliche”, mentre i lavoratori autonomi non sono obbligati. Il valore che dovrà essere assicurato è “quello della ricostruzione dell’immobile ex novo – ha aggiunto – con criteri antisismici e di sicurezza. L’obbligo di assicurazione grava su chi detiene l’immobile a livello imprenditoriale. Il beneficiario dell’indennizzo sarà obbligato a reinvestire nel ripristino dell’immobile dei macchinari”.

Rimane il problema per alcune cooperative sociali che gestiscono attività appaltate dal pubblico in immobili di pregio, e che quindi sarebbero sottoposte all’obbligo assicurativo, ma che hanno manifestato difficoltà a sottoscrivere le polizze. Veltri ha ammesso che questa “è una questione irrisolta: possiamo consigliare di concordare in fase di appalto del servizio a chi spetti il pagamento della polizza. Il governo comunque vigilerà ed è pronto ad intervenire”.





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