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Bonus donna 2025, di cosa si tratta e chi potrà usufruirne


Bonus donna: al via le domande per il bonus donne nel 2025, rinnovato e potenziato dalla Legge di Bilancio in vigore dal 1° Gennaio. Con la pubblicazione del decreto attuativo del Ministero del Lavoro e la successiva circolare dell’INPS, la misura è stata finalmente attivata e sono state rese note le modalità per richiederla. L’incentivo è pensato per favorire l’occupazione femminile su tutto il territorio nazionale, con un’attenzione particolare alle regioni del Sud. Tra le novità per il 2025 si segnalano la proroga delle agevolazioni fino al 2027 e l’incremento delle risorse destinate all’occupazione nel Mezzogiorno

Bonus donna, di cosa si tratta

Il bonus donne consiste in una totale esenzione contributiva destinata ai datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato donne in condizioni di svantaggio, valida su tutto il territorio nazionale ma con priorità per il Sud Italia. L’agevolazione, introdotta con il Decreto Coesione 2024 poi convertito in legge, prevede uno sgravio massimo di 650 euro al mese per 24 mesi. Lo scopo è promuovere l’uguaglianza di opportunità nel mondo del lavoro, supportando in particolare le donne con difficoltà economiche o occupazionali.

Bonus donna, le novità per il 2025

Tra le novità proposte per l’anno corrente, il legislatore ha:

  • esteso la misura fino al 31 Dicembre 2027;
  • aumentato i limiti di spesa per incentivare l’occupazione nelle aree del Mezzogiorno, anche per le donne. Cioè, il Parlamento ha previsto un aumento dei limiti di spesa per gli incentivi destinati a giovani, donne e aree del Mezzogiorno, con un costo aggiuntivo di 98,3 milioni di euro nel 2025, 52 milioni di euro nel 2026 e 34,9 milioni di euro nel 2027;
  • reso l’agevolazione retroattiva per le assunzioni effettuate a partire dal 1° Settembre 2024.

Bonus donna, chi ne ha diritto

Possono beneficiare del bonus donne 2025 i datori di lavoro privati che, nel periodo dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2027, assumono donne in condizioni di svantaggio. Si tratta di:

  • donne di qualsiasi età e residenti nel territorio italiano, che non hanno avuto un impiego regolarmente retribuito per almeno 24 mesi;
  • donne senza occupazione nelle Regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno. Ossia Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. In questo caso, però, basta che le lavoratrici risultino essere senza occupazione da soli 6 mesi

Tuttavia, a seconda della categoria di contratto, variano le scadenze per la richiesta, cioè:

  • per le donne occupate in ambiti con squilibri di genere o per quelle disoccupate da almeno 24 mesi, la domanda può essere inviata sia per le assunzioni già effettuate sia per quelle previste;
  • per le donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi nelle regioni della Zona Economica Speciale (ZES), la domanda può essere presentata solo per lavoratrici non ancora assunte. In quest’ultimo caso, la domanda deve essere presentata prima dell’assunzione, poiché le assunzioni effettuate prima della domanda non potranno beneficiare dell’esonero.

 



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