Sono iniziati questa mattina gli interventi di bonifica della zona dei ruderi in via Oberdan, a ridosso della ferrovia. Si tratta di un’area da anni in una condizione di degrado e abbandono, utilizzata come rifugio dei senzatetto ma anche per attività illecite. Una vera e propria bomba ecologica per la presenza di montagne di rifiuti di ogni tipo.
Sul posto oggi l’Amiu che sta provvedendo ad una bonifica e si procederà anche allo shombero di chi usa quella zona come rifugio.
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Amiu Puglia ha avviato oggi la pulizia straordinaria delle aree fra via Oberdan e via Dieta da Bari – attualmente occupate abusivamente e oggetto di fenomeni di degrado – in cui sorgerà un nuovo impianto di sollevamento fognario di Acquedotto Pugliese (AQP), parte del Progetto Picone che rinnoverà il sistema fognario di Bari con benefici per la costa.
L’intervento dell’Amiu, svolto in coordinamento con la Prefettura di Bari e supportato dalle forze dell’ordine, richiederà circa una settimana di lavoro. Al completamento, Acquedotto Pugliese, gestore delle aree, avvierà l’iter per la consegna del cantiere alle imprese appaltatrici del Progetto Picone.
Il Progetto Picone di Acquedotto Pugliese.
Il progetto mira risolvere la storica commistione tra fogna nera, di competenza di Acquedotto Pugliese, e bianca, del Comune di Bari, nella zona ovest del Canale Picone, in corrispondenza dei quartieri Carrassi, Picone e San Pasquale. La rete “mista”, realizzata nei primi del ‘900, nel tempo si è rivelata inadeguata alla crescita demografica di quelle aree e ai relativi carichi sul sistema fognario, con commistioni continue sia nei pozzetti di ispezione che di allaccio delle utenze private ai tronchi di fogna, dovute al crollo negli anni dei setti separatori dei due sistemi fognari. Una situazione che determina, in caso di piogge intense, sversamenti di acque nere in mare nei pressi di Pane e Pomodoro attraverso il collettore Matteotti.
I lavori dureranno 3 anni e interesseranno 5 quartieri (Picone, Carrassi, San Pasquale, Madonnella e Japigia). L’appalto prevede la realizzazione di un nuovo impianto di sollevamento fognario in via Oberdan e di due collettori principali che lo alimenteranno. Da qui, attraverso una nuova condotta premente (che spinge i reflui in salita tramite elettropompe) lunga circa 2.700 metri, di cui 954 già esistenti, le acque nere arriveranno all’impianto di sollevamento fognario di Torre del Diavolo, a Japigia, e infine verranno spinte fino al depuratore Bari Est per il trattamento.
Vista la densità abitativa dei quartieri interessati, per minimizzare gli impatti dei cantieri sulla città, gli interventi di rifunzionalizzazione della rete progettati da AQP saranno svolti con moderne tecnologie no-dig, senza scavi invasivi e con disagi limitati.
L’operazione, approvata dall’Autorità Idrica Pugliese (AIP) e finanziata per circa 20 milioni di euro attraverso la tariffa, è stata anticipata nel corso degli ultimi 18 mesi da una prima parte di lavori complementari, come i nuovi collettori nella parte più alta della città, oltre la linea ferroviaria, che ad oggi hanno ridotto di circa il 20 per cento il flusso di acque nere nella fogna bianca in caso di piogge intense, con benefici per la costa.
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