Diverse mamme single si sono rivolte a Elena Maraga, ex maestra di Maserada (Treviso) nota per la sua attività su OnlyFans, chiedendole suggerimenti su come utilizzare la piattaforma per integrare redditi considerati troppo bassi per garantire una reale stabilità familiare e spiegando quanto sia complicato assicurare un futuro ai propri figli con uno stipendio da mille euro al mese, una cifra che non consente nemmeno una progettualità minima; le loro considerazioni rappresentano una condizione diffusa, dal momento che in Italia circa il 40% delle famiglie monogenitoriali vive in condizioni economiche precarie.
Maraga, oggi ventinovenne, è stata licenziata dalla scuola dell’infanzia parrocchiale Monti di Varago dopo la circolazione delle sue foto online, e adesso guadagna circa 30.000 euro al mese grazie a 1.800 abbonati e la sua vicenda, rapidamente diventata virale, ha attirato l’attenzione su una fascia crescente della popolazione femminile, in particolare donne sole con figli a carico, che faticano a conciliare responsabilità familiari e lavoro tradizionale e, alcune di loro, hanno ribadito che non si tratta di inseguire guadagni eccezionali, ma semplicemente di trovare un equilibrio che consenta loro di sopravvivere dignitosamente.
Il caso ha aperto un dibattito più ampio, nel quale da una parte si mette in luce come professioni essenziali – tra cui insegnanti, educatrici e assistenti sociali – offrano retribuzioni spesso inferiori ai 1.500 euro al mese, rendendo molto difficile raggiungere l’autonomia economica, mentre dall’altra, emerge con forza la richiesta di un sistema di welfare più solido; il recente decreto “Sblocca stipendi” ha prodotto incrementi salariali solo in pochi Comuni, lasciando scoperta una larga parte del territorio.
Le reazioni alla scelta di Elena Maraga restano contrastanti: mentre alcuni gruppi social l’hanno bollata come sconveniente, il sindacato Cub Treviso – che le offre rappresentanza – ha invitato a considerare con maggiore empatia le motivazioni personali, rimarcando la necessità di non giudicare chi cerca soluzioni fuori dagli schemi tradizionali.
Mamme single e il bisogno di risposte: quando le soluzioni creative nascono dalla necessità
Secondo molte mamme single, la questione principale non dovrebbe essere se giudicare o meno queste scelte, ma piuttosto comprendere le ragioni che spingono tante donne a sentirsi senza alternative e le richieste di consiglio rivolte a Elena Maraga mettono in evidenza un’esigenza concreta: trovare fonti di reddito flessibili che consentano di bilanciare lavoro e cura familiare, spesso in assenza di reti di supporto.
Molte raccontano di turni prolungati, canoni d’affitto difficili da sostenere e rinunce importanti sul piano personale e, in questo contesto, OnlyFans non viene considerato come una scelta ideale o aspirazionale, ma piuttosto come una possibilità pragmatica a fronte dell’assenza di opzioni più sostenibili; la stessa ex maestra, attraverso la sua società Elemara Srls, ha chiarito di non voler rappresentare un modello da imitare, ma semplicemente di aver colto un’opportunità determinata da una serie di circostanze.
Ha dichiarato che il suo obiettivo era quello di garantirsi una stabilità economica, soprattutto dopo l’allontanamento dal suo precedente impiego ma, intanto, rimane aperta la vicenda legale con la diocesi, così come le denunce nei confronti di chi ha diffuso le sue immagini senza consenso; alcune associazioni locali hanno iniziato a promuovere progetti specifici per il sostegno delle mamme single, tra cui fondi per affitti calmierati e corsi di formazione digitale, in un tentativo di offrire alternative più strutturate.
Quando le risposte istituzionali tardano ad arrivare, le strategie individuali diventano forme di resilienza, e la storia di Elena Maraga – insieme a quella di chi la contatta – rappresenta un segnale eloquente di un sistema che fatica ancora a trovare un equilibrio tra etica, sostegno economico e diritti.
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