14.17 – sabato 17 maggio 2025
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Da ottobre 2023, i tassi di mercato sono progressivamente diminuiti a seguito dei tagli della BCE.
TASSI DI MERCATO
Nei primi 15 giorni di maggio 2025:
1. Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,14%, in calo di 11 punti base rispetto ad aprile 2025 (2,25%) e inferiore di 70 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,84%).
2. Il tasso lordo dei BOT a sei mesi è stato in media dell’1,96% in calo di 12 punti base rispetto ad aprile (2,08%) e inferiore di 66 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,62%).
3. Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,53% stabile rispetto ad aprile (2,53%) e in aumento di 30 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,23%).
4. Il tasso lordo dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,64% in calo di 7 punti base rispetto ad aprile (3,71%) e in aumento di 30 punti base rispetto a dicembre 2024 (3,34%).
TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI BANCARI
5. Ad aprile 2025:
• il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,82% dal 3,92% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023;
• il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni era il 3,29% (3,14% nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023), risentendo dell’incremento del tasso IRS registrato a marzo scorso;
• il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,13% dal 4,21% del mese precedente (cfr. Tabella 1).
TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA BANCARIA
6. Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) ad aprile 2025 è stato il 2,37%. A marzo tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,49%; area dell’euro 2,25%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 208 punti base.
7. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad aprile 2025 è stato il 3,27%, con un incremento di 196 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.
1 Il rapporto mensile dell’Abi rende disponibili una serie di informazioni quantitative che sono in anticipo rispetto ad ogni altra rilevazione in proposito. Tale possibilità è determinata dal fatto che le banche sono i produttori stessi di queste informazioni.
8. Ad aprile 2025 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,73% (0,79% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022).
9. Il tasso sui soli depositi in conto corrente, che non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi, era lo 0,35% (0,38% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022) (cfr. Tabella 2).
MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
10. Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie ad aprile 2025 è di 179 punti base.
QUANTITÀ DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
11. La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di 131 miliardi tra marzo 2024 e marzo 2025 (29,4 miliardi famiglie, 15,3 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).
12. Ad aprile 2025 i depositi, nelle varie forme, sono cresciuti dell’1,9% su base annua (+1,8% il mese precedente).
13. La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, ad aprile 2025 è rimasta sostanzialmente stabile rispetto ad un anno prima (+0,1%; +3,1% nel mese precedente).
14. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) ad aprile 2025 è risultata in aumento dell’1,7% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,0% nel mese precedente; cfr. Tabella 3).
PRESTITI BANCARI
15. Ad aprile 2025, l’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie, per la prima volta da marzo 2023, registra un aumento dello 0,3% rispetto ad un anno prima (nel mese precedente la variazione era nulla; cfr. Tabella 4); a marzo 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti dell’1,1% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dell’1,1%.
CREDITI DETERIORATI
16. A marzo 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 31,0 miliardi di euro, da 31,3 miliardi di dicembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di oltre 165 miliardi.
17. A marzo 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,51% dei crediti totali. Tale rapporto è rimasto invariato rispetto a dicembre 2024 (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015; cfr. Tabella 5).
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