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Ecco perché il Metaverso gode di ottima salute


Altro che moda passeggera: il Metaverso è l’evoluzione naturale del digitale, dove chi investe oggi raccoglierà i frutti domani. L’intervento di Vittorio Zingales, founder e CEO XMetaReal

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Negli ultimi anni attorno al Metaverso si è costruita una narrativa altalenante: prima l’entusiasmo per la nuova tecnologia, poi l’apparente silenzio, quindi la prematura condanna. Ma chi ha continuato a studiare, a investire e a sviluppare sa che non si tratta di una moda passeggera e che oggi il Metaverso e le tecnologie connesse alla Realtà Estesa sono più concrete che mai. È un ecosistema tecnologico che fonde Realtà Aumentata, Virtuale e Mista con l’Intelligenza Artificiale, generando esperienze personalizzate, ambienti ibridi e nuovi modelli di produttività.

E il mercato non mente. Secondo il Global Data Intelligence Center, il valore delle tecnologie immersive passerà da 22,79 miliardi di dollari nel 2021 a quasi 1000 miliardi entro il 2030, con un tasso annuo di crescita superiore al 39,8%. McKinsey alza ancora l’asticella: 5 trilioni di dollari di impatto potenziale per l’ecosistema del Metaverso entro la fine del decennio.

Eppure molti continuano ad interrogarsi se tutto questo serva davvero, quando basterebbe osservare i dati o l’andamento delle azioni di Meta per capire quanto la direzione sia invece sempre più chiara. Le grandi aziende non si muovono per moda, ma per visione.

E chi pensa che siano solo visioni futuristiche, dovrebbe guardare alla concretezza italiana del presente: il Politecnico di Milano ha censito 611 progetti XR già attivi nel nostro Paese, con una previsione d’impatto sul PIL tra i 18 e i 26 miliardi di euro entro il 2029 – oltre l’1% del totale. Un segnale forte arriva anche da eventi come il Metaverse Generation Summit, in programma l’11 giugno a Milano, punto d’incontro per chi vuole iniziare a costruire, dedicato a professionisti e aziende, dove si delineano le traiettorie dell’innovazione immersiva e si condividono best practice concrete.

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Certo, in Italia si paga ancora il prezzo di una narrazione approssimativa e di un dibattito pubblico troppo spesso inchiodato a un dubbio amletico: “il Metaverso esiste o è morto?”. Ma mentre si discute, le aziende agiscono. Tutte le big tech ci sono, da Meta a Google, da Apple a Microsoft. I visori si moltiplicano e i prezzi scendono. Le tecnologie diventano accessibili e, come testimoniano le stesse imprese, chi inizia a utilizzarle difficilmente torna indietro. Siamo semplicemente entrati nella fase più concreta e promettente dell’evoluzione immersiva.

Nel 2026, secondo Gartner, un quarto della popolazione mondiale passerà almeno un’ora al giorno nel Metaverso. Ma non è il tempo a contare, è il valore che queste tecnologie stanno creando, in termini di efficienza, creatività, comunicazione, engagement.

Il Metaverso non è più un luogo separato, ma un’estensione intelligente e immersiva della realtà. Altro che morto, è più vivo che mai. È diventato utile a molte aziende oggi e chi continuerà a investirci avrà 1000 miliardi di motivi per esserci domani.



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