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In Cina si riaffaccia il tasso zero per scongiurare il rallentamento economico



Pan Guongsheng, governatore della Banca centrale cinese


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Alla distensione tra Cina e Stati Uniti sul fronte delle barriere tariffarie si aggiunge oggi un nuovo capitolo con la decisione dell’amministrazione cinese di sospendere, temporaneamente, alcune misure non tariffarie precedentemente imposte a 17 società statunitensi inserite nella lista di entità inaffidabili e ad altre 28 sottoposte alla lista di controllo delle esportazioni.

Lo ha comunicato il ministero del Commercio cinese, precisando che la sospensione avrà effetto per 90 giorni, in linea con la tregua commerciale siglata questa settimana tra Pechino e Washington. La Cina ha inoltre sospeso per 90 giorni le misure di controllo delle esportazioni che avevano aggiunto 28 entità statunitensi alla sua lista di controllo delle esportazioni, annunciandolo il 4 e il 9 aprile.

Il nuovo clima tra le due amministrazioni non ha tuttavia influenzato le valutazioni del gruppo intergovernativo che riunisce i rappresentanti di 21 economie, tra cui Stati Uniti e Cina, dell’area Asia Pacifico (Asia Pacific Economic Cooperation, Apec) che ha avvertito che la crescita nell’area rischia un forte rallentamento, a causa delle tensioni tariffarie e dell’incertezza politica, fattori che pesano sugli investimenti e sul commercio.

L’Apec ha previsto che la crescita scenderà al 2,6% nel 2025, dal 3,6% dell’anno precedente. «Dall’aumento delle tariffe e dalle misure di ritorsione alla sospensione delle procedure di facilitazione del commercio e alla proliferazione delle barriere non tariffarie, stiamo assistendo a un ambiente che non favorisce il commercio», afferma Carlos Kuriyama, direttore dell’Unità di supporto alle politiche dell’Apec.

L’incertezza sta pesando sulla fiducia delle imprese, inducendo molte aziende a ritardare gli investimenti e il lancio di nuovi prodotti fino a quando la situazione non diventerà “più prevedibile”, prosegue Kuriyama.

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Il direttore osserva infine che per ripristinare la fiducia nel commercio è necessario non solo allentare le tensioni, ma anche intraprendere azioni come il rafforzamento della resilienza della catena di approvvigionamento e il miglioramento della trasparenza delle norme e delle procedure commerciali.

Anche in previsione di questo rallentamento la Banca centrale cinese, Pboc, è intervenuta la settimana scorso per allentare alcune misure di restrizione del credito alle imprese e ai privati. 

Da oggi entra in vigore la riduzione di 0,5 punti percentuali del coefficiente di riserva obbligatoria (reserve requirement ratio, Rrr) per le istituzioni finanziarie cinesi, che dovrebbe iniettare circa 1.000 miliardi di yuan (circa 139 miliardi di dollari) di liquidità a lungo termine nel mercato finanziario.

Inoltre, sempre a partire da oggi, l’Rrr per le società di finanziamento auto e di leasing finanziario è stato ridotto di 5 punti percentuali, portandolo allo zero per cento, con l’obiettivo di aumentare la capacità di offerta di credito di questi due tipi di istituzioni nei rispettivi settori.

La riduzione del coefficiente fa parte di una serie di misure di sostegno, tra cui la riduzione dei tassi di interesse e l’aumento del sostegno finanziario attraverso le agevolazioni di prestito, annunciate di recente dagli organismi di regolamentazione monetaria e finanziaria, in quanto la seconda economia mondiale sta intensificando gli sforzi per stabilizzare i mercati e sostenere la ripresa economica in presenza di venti contrari esterni. (riproduzione riservata)



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