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Electrolux resta ancora nel guado ma le quote di mercato migliorano


Per Electrolux, il gigante del freddo in Europa, nel 2024 la redditività è lievemente migliorata, pur restando al di sotto della soglia ritenuta accettabile, e le quote di mercato sono in leggero aumento, mostrando quanto meno che si è arrestata la dinamica di deterioramento verificatasi nei due anni precedenti.

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Il 2025 è previsto sostanzialmente stabile ma con possibili crescenti difficoltà in Nord America anche a causa dei dazi commerciali. L’azienda lo ha spiegato ieri ai sindacati e il 5 giugno lo puntualizzerà al Ministero delle Imprese, dove, però, potrebbe riferire dell’altro. Un tema per tutti: quanto continuerà il programma di solidarietà nello stabilimento di Porcia? In altre parole, la crisi delle lavatrici avrà un termine – oggi visibile – oppure si protrarrà nel tempo?

Il vertice azienda-sindacati svoltosi a Mestre si è concluso, per la verità, con un pizzico di fiducia da parte di Fim, Fiom, Uilm. Almeno considerando il complesso del gruppo, cinque stabilimenti, con quello di Susegana dove i frigo riescono a contenere le quote di mercato, garantendo di conseguenza anche gli investimenti. La previsione dei volumi in Italia del 2025 mette in conto, infatti, una crescita a 3,49 milioni di pezzi, rispetto ai 3,25 milioni del 2024. «Come sindacato esprimiamo sollievo per il fatto che la caduta dei volumi e degli indicatori di redditività degli ultimi anni sembra essersi finalmente arrestata» affermano le tre organizzazioni. Che, però, qui si fermano, per ribaltare il pollice. «Esprimiamo forte dissenso per le modalità assai discutibili nella gestione del personale nelle fabbriche, a partire dalle cattive modalità di rotazione in solidarietà».

Il riferimento è soprattutto a Porcia, dove le Rsu lamentano che a orario ridotto finiscono quasi sempre gli stessi lavoratori. «Alla Direzione aziendale chiediamo di avviare un immediato confronto con i rappresentanti di fabbrica per correggere le storture gestionali» insistono.

Adesso l’attenzione è tutta rivolta all’appuntamento col ministro Adolfo Urso. «Il giorno 5 giugno al Ministero delle Imprese e del Made in Italy ci aspettiamo di avviare un confronto strategico e di intraprendere anche un confronto di settore, per restituire competitività alla nostra industria sempre più penalizzata dinanzi alla concorrenza internazionale».

Si diceva della previsione d’incremento dei volumi in Italia quest’anno. Gli investimenti, invece, caleranno: nel 2024 sono ammontati a 85 milioni di euro, mentre nel 2025 ammonteranno a 72 milioni. Il personale si attesta 4.494 dipendenti. A Solaro per il 2025 sono previsti 660 mila pezzi a fronte dei 566 mila del 2024; avremo oltre 27 milioni di investimenti, di cui 18 legati a Iris che partira’ a settembre; l’occupazione si attesta a 641 dipendenti.

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A Susegana si prevedono nel 2025 607.000 frigoriferi, a fronte dei 566 mila del 2024; gli investimenti ammonteranno a 51 milioni di euro; l’occupazione si attesta a 1.215 dipendenti, di cui 108 a tempo determinato.

A Porcia per il 2025 sono previsti 725 mila pezzi a fronte dei 707 mila del 2024; avremo oltre 12 milioni di investimenti; l’occupazione si attesta a 1.432 dipendenti. A Cerreto d’Esi per il 2025 sono previsti 80 mila pezzi stabili rispetto agli 80 mila del 2024; avremo 1,4 milioni di investimenti; l’occupazione si attesta a 172 dipendenti.

A Forlì per il 2025 sono previsti un milione di forni e 436 mila piani, rispetto ai 895 mila e 434 mila del 2024; avremo 4,8 milioni di investimenti; l’occupazione si attesta a 860 dipendenti. Per le strategie future bisognerà attendere il 5 giugno.—

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