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Ippica, decreto per sovvenzioni nel 2025 alle società di corse


Con la pubblicazione del decreto che stabilisce i criteri per l’assegnazione di sovvenzioni e contributi nel 2025 alle società di corse si apre una nuova fase per la riforma dell’ippica italiana.

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Il provvedimento, emanato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, rappresenta un tassello decisivo nel percorso di rinnovamento del comparto, avviato fin dall’insediamento dell’attuale gestione ministeriale.

Secondo il Masaf si tratta di un primo passo significativo verso la modernizzazione del settore ippico. Una base su cui costruire, con l’obiettivo di far ripartire il sistema e favorire una crescita solida e sostenibile nel tempo.

Tutte le novità introdotte dal provvedimento

Il decreto introduce un’impostazione completamente rivisitata per l’assegnazione dei fondi pubblici destinati agli ippodromi, con l’intento dichiarato di superare le logiche squilibrate del passato. In particolare, le risorse non saranno più distribuite secondo criteri fissi e generalizzati, ma verranno attribuite tenendo conto di due fattori fondamentali: la struttura tecnica e logistica degli impianti e il numero medio di corse svolte quotidianamente. Questo approccio permette di calibrare l’entità del sostegno sulla base dell’effettiva operatività e capacità ricettiva di ciascun impianto, assicurando così una maggiore coerenza tra fondi ricevuti e attività realizzata.

Miglioramento infrastrutturale

La novità più rilevante riguarda però la destinazione di una quota significativa delle sovvenzioni – pari al 15% del totale – al miglioramento infrastrutturale. Si tratta di un passo decisivo per il rilancio del settore, spesso ostacolato da impianti obsoleti o carenti sotto il profilo della sicurezza e dell’attrattività per il pubblico. In concreto, le società di corse potranno ottenere un finanziamento che copre fino all’80% delle spese sostenute per ammodernamenti e interventi strutturali, mentre il restante 20% sarà a loro carico. Questo meccanismo punta a stimolare investimenti mirati e responsabili, capaci di generare benefici duraturi per l’intero comparto.

Impianti di proprietà pubblica

In caso di impianti di proprietà pubblica, come quelli comunali dati in concessione, il decreto prevede una misura di garanzia per evitare lo stallo dei progetti: se le società concessionarie rinunciano al contributo o non sono in grado di procedere agli interventi, gli enti locali potranno subentrare nella gestione degli investimenti, diventando direttamente beneficiari dei fondi. Una soluzione pensata per evitare che limiti gestionali compromettano l’adeguamento degli impianti, soprattutto in territori dove l’ippica ha un valore economico e sociale rilevante.

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Gli ippodromi di Roma, Taranto e Aversa

Un’attenzione specifica si riserva all’ippodromo di Roma, riconosciuto non solo per la sua centralità geografica, ma anche per il suo ruolo istituzionale come sede simbolica dell’ippica nazionale. La percentuale di fondi destinata a questo impianto – che, secondo le direttive, può oscillare tra il 2% e il 20% – è stata modulata tenendo conto di un elemento distintivo: la società che lo gestisce non è proprietaria dell’infrastruttura, ma agisce come semplice custode. Questa condizione limita le possibilità di sviluppare attività collaterali – ad esempio eventi, sponsorizzazioni o iniziative promozionali – che in altri contesti rappresentano un’importante fonte di autofinanziamento.

Per quanto riguarda le realtà che riceveranno un sostegno economico ridotto rispetto all’anno precedente, il decreto segnala in particolare gli ippodromi di Taranto e Aversa. In entrambi i casi, tuttavia, la rimodulazione risponde a un principio di equità: il calcolo dei contributi è stato infatti rapportato al numero effettivo di giornate di corse, con l’obiettivo di armonizzare le risorse erogate in base all’attività effettivamente svolta. Si tratta, quindi, non di un taglio arbitrario, ma di un aggiustamento in linea con la nuova filosofia del decreto.

Rendicontazione analitica delle spese sostenute

A completare il quadro, l’obbligo per tutte le società di corse di fornire una rendicontazione analitica delle spese sostenute. Le linee guida stabiliscono parametri precisi per garantire trasparenza e tracciabilità nell’utilizzo dei fondi pubblici. Inoltre, il sistema premiale previsto favorirà gli impianti che svolgono un ruolo strategico per il comparto ippico nazionale, senza però penalizzare le strutture più piccole: l’intento è infatti quello di conciliare valorizzazione dell’eccellenza e distribuzione equilibrata, per sostenere la tenuta e il rilancio dell’intero sistema.

Ippica: il decreto e i suoi allegati per sovvenzioni e investimenti nel 2025 alle società di corse



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