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Decarbonizzare la mobilità in Itala. Il team europeo e italiano di Transport & Environment (T&E), principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti ha recentemente lanciato una serie di proposte per rivedere il sistema italiano di tassazione dell’auto, che per T&E è completamente sganciato dalle emissioni di CO2.
Il team europeo e italiano di Transport & Environment (T&E), principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti, analizza il settore e rivolge al Ministero delle imprese e del Made in Italy una serie di idee per cambiare il sistema di tassazione sul principio “chi consuma paga”
«L’Italia è, insieme a Bulgaria e Slovacchia, uno dei tre Paesi europei a non applicare alcuna imposta parametrata alle emissioni di CO2» spiega Stef Cornelis, responsabile del programma di T&E dedicato alla decarbonizzazione delle flotte aziendali e dei camion, e coordinatore anche delle attività di advocacy istituzionale a livello europeo. «Nel sistema italiano, alcune leve fiscali non prevedono alcun differenziale tra veicoli inquinanti e veicoli a zero emissioni, violando interamente il principio alla base della politica ambientale dell’Ue, secondo cui ‘chi inquina paga’».
Italia tra i Paesi con minore penetrazione dell’elettrico in Europa
Nonostante recenti segnali incoraggianti, come la crescita della quota di mercato dei veicoli elettrici (Bev) nei due canali (aziendale e privato) nel primo trimestre del 2025, passata al 5,2 per cento dal 2,9 per cento del 2024, emerge che il nostro Paese continua a essere tra quelli con la minore penetrazione dell’elettrico in Europa. In particolare, il segmento aziendale, che rappresenta oltre il 40 per cento delle immatricolazioni e quasi il 60 per cento delle emissioni del settore, immatricola tre volte più grandi Suv endotermici e ibridi rispetto ai privati, rallentando la transizione. Una tassazione più in linea con quella degli altri Stati europei allineerebbe il mercato italiano alle tendenze straniere, con conseguenze positive per la nostra bilancia energetica, per i consumatori e per la qualità dell’aria, che resta un allarme sanitario ed economico, data la procedura di infrazione che grava sull’Italia.
Le proposte di T&E al governo
«Lo sconto fiscale ancora previsto in Italia per le auto endotermiche va rivisto e gradualmente eliminato del tutto. È inoltre urgente intervenire sulla tassa di immatricolazione, sulla deducibilità del costo dei veicoli e sull’Iva, strumenti dal grande potenziale per accelerare la transizione», spiega Andrea Boraschi, direttore T&E Italia. Nello specifico, l’organizzazione propone di applicare aliquote che penalizzino i veicoli inquinanti rispetto a quelli a basso impatto ambientale, in particolare i modelli a zero emissioni. «Andrebbe rimodulata», si legge nel briefing di maggio 2025, «la tassa di immatricolazione in base alle emissioni di CO2 e al costo del veicolo, per garantire una fiscalità più sostenibile ed equa. Aggiornata la tassazione delle auto aziendali, adottando le emissioni di CO2 come parametro regolatorio, favorendo così l’adozione di tecnologie zero emission, penalizzando quelle più inquinanti. E, come ultima richiesta che T&E rivolge al governo, l’eliminazione delle esenzioni o quanto meno riduzioni dal pagamento del bollo per le auto storiche, che essendo datate inquinano non poco.
Come funzione il “bollo” e gli incentivi sulle emissioni di Co2 in Europa
Per avere un’idea delle tassazioni in Europa basti pensare che nei Paesi Bassi, la tassa si basa sul peso del veicolo e sul tipo di motorizzazione, con tariffe più elevate per i veicoli pesanti e inquinanti, inclusi i grandi modelli elettrici. Gli incentivi per i veicoli elettrici vengono progressivamente eliminati man mano che il mercato si consolida. In Austria, invece, la tassa è calcolata in base alla potenza del motore (kW) e alle emissioni del veicolo, con la soglia delle emissioni che viene abbassata ogni anno per penalizzare sempre di più i veicoli inquinanti. Infine in Francia, la cosiddetta tassa di possesso si applica solo ai veicoli aziendali ed è basata sulle emissioni di CO2, con un supplemento aggiuntivo sulle emissioni di inquinanti atmosferici. Le soglie di emissione vengono abbassate progressivamente ogni anno, con modifiche che vengono annunciate in anticipo.
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