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Satispay lancia un nuovo servizio di investimenti in app


Satispay entra nel mondo degli investimenti grazie a un nuovo servizio integrato nell’applicazione. Forte dei 5,5 milioni di utenti raggiunti e dei 3,5 miliardi di euro di pagamenti che ha processato nel 2024 (dati forniti dalla società), la scaleup fondata nel 2013 renderà disponibile una sezione dedicata all’interno della propria piattaforma dedicata a chi vuole investire. Si chiamerà “Salvadanaio Remunerato”, ed è creata in collaborazione con Amundi, società di gestione di patrimoni francese controllata da Crédit Agricole con 2.247 miliardi di euro in gestione (dati aggiornati al 31 marzo 2025) e un utile ante tasse di 458 milioni di euro.

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Come funzionerà

Il servizio, presentato il 12 maggio nella sede milanese di piazza Fidia dal co-fondatore di Satispay, Alberto Dalmasso, sarà disponibile nel giro di qualche giorno sull’app e permetterà di investire senza importi minimi e vincoli, con fondi riscattabili il giorno lavorativo successivo e una tassazione gestita da Satispay: “Il fondo monetario è un fondo che ha dentro titoli di debito, governativi e non, a scadenza brevissima – spiega Dalmasso a domanda di Wired -. Rende un po’ di più del tasso Bce e ha pochissima volatilità. C’è poi una classe specifica che abbiamo creato per Satispay che ha commissioni basse e riesce a dare un rendimento netto un po’ più alto”.

Il nuovo tassello nel mosaico delle possibilità offerte dall’applicazione vuole intercettare una parte di quei 1.360 miliardi di euro degli italiani che oggi sono presenti sui conti correnti e nei depositi bancari, come riportato dai dati pubblicati dalla Fiba (Federazione autonoma bancari italiani), e che spesso non sono praticamente remunerati. Questo aspetto, sottolinea durante l’evento milanese Dalmasso, “costa una perdita di potere d’acquisto significativa per gli italiani, stimata nel biennio 23-24 in 100 miliardi di euro”. Questo nuovo passo avviene, come ribadito dall’ad, dopo che la funzionalità “Risparmi”, lanciata nel 2018, nel tempo ha coinvolto più di 1 milione di persone che “hanno accantonato risparmi per oltre 250.000.000 di euro nei salvadanai. Vogliamo proseguire nel nostro percorso che ha l’obiettivo di democratizzare i servizi finanziari e con essi facilitare l’autonomia finanziaria”.

Il futuro di Satispay

I servizi di investimento sono forniti da Satispay Invest s.a., impresa di investimento autorizzata e regolata dalla Cssf, la commissione di sorveglianza del settore finanziario lussemburghese. Quella appena presentata non sembra comunque una novità destinata a rimanere isolata. Sarebbero infatti previsti ulteriori prodotti finanziari, “già in fase di sviluppo”, precisano dalla società, che verranno rilasciati entro la fine dell’estate, per abbracciare una platea più ampia di investitori, interessati a diverse soluzioni e orizzonti temporali: “Guardiamo sia all’azionario che all’obbligazionario”, riprende Dalmasso. Bocche cucite però al momento sui dettagli, ma non si escludono collaborazioni con altri partner: “Stiamo comunque parlando con Amundi anche di altri possibili prodotti”, ha precisato Dalmasso. Prodotti che comunque dovrebbero vedere la luce nel giro di pochi mesi: “Col tempo arriveremo a introdurne diversi, ma faremo una selezione molto attenta, per avere pochi strumenti di investimento che coprano tutte le esigenze”.

Più spostato nel tempo invece l’approdo a piazza Affari, come ribadito dall’ad rispondendo a una domanda precisa: “E’ un qualcosa che vediamo a 4-5 anni. Fortunatamente abbiamo tutte le risorse necessarie per continuare a crescere. Il co-fondatore di Satispay ha poi aggiunto che la quotazione “è qualcosa a cui guardiamo per disciplinarci, per essere sempre strutturati nella condivisione delle informazioni agli investitori”. La nomina di Giorgio Berardi come direttore finanziario fa quindi parte “di un percorso per essere pronti nel momento opportuno a quotarci, ma non è qualcosa su cui abbiamo fretta”. Nessun impatto (o quasi) invece dall’introduzione delle commissioni all’1% per gli esercenti sulle transazioni effettuate, sia sotto che sopra i 10 euro: “Come avevamo già raccontato uno 0,3% di esercenti ha smesso di accettare Satispay, ma in questi giorni li abbiamo visti aderire nuovamente”, ha concluso Dalmasso.



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