MANTOVA – Aiutare le aziende metalmeccaniche della provincia di Mantova ad assumere le figure specializzate (manutentori e saldatori in testa, ma non solo) di cui hanno urgentemente bisogno ma che non riescono a trovare e, di riflesso, trovare collocazione a chi è in cerca di un’occupazione o è intenzionato a cambiarla. E’ questo lo scopo del Patto Territoriale Mamet, un’alleanza strategica tra imprese, formazione e lavoratori che è stato presentato questa mattina presso la sede di Apindustria Confimi a Mantova.
I PARTNER COINVOLTI
Mamet raggruppa una serie di Enti del territorio italiano e locale: a livello operativo ForMa (ente di formazione della Provincia di Mantova), Mestieri Lombardia, l’agenzia Staff per il lavoro, il Centro Tecnologico Arti e Mestieri di Suzzara e la stessa Apindustria Mantova, che è anche capofila. Collaborano Provincia, Camera di Commercio, Cgil, Cisl, Uil, Consorzio Oltrepò Mantovano, Comune di Mantova, Rete dei Comuni dell’Alto Mantovano – Aspam e Sol.Co Mantova. Si tratta dell’unico progetto che, nel Mantovano, è stato approvato da Regione Lombardia nell’ambito del Bando “Patti territoriali per le competenze e l’occupazione – Attrattività e nuova occupazione”e gode del co-finanziamento, oltre che del Pirellone, anche dell’Unione Europea.
GLI OBIETTIVI
Il Patto nasce per potenziare l’occupabilità, rafforzare la rete tra aziende e formazione a valorizzare il territorio mantovano, con un focus specifico sul comparto metalmeccanico, che rappresenta circa il 44% dell’occupazione manifatturiera provinciale e il 53% delle esportazioni. Le azioni si concentrano su tre linee: analisi dei fabbisogni formativi e professionali, per costruire percorsi mirati; formazione e riqualificazione dei lavoratori, disoccupati e occupati; comunicazione, orientamento e promozione del progetto, verso imprese, scuole e famiglie. Mamet garantirà la copertura territoriale dell’intera provincia attraverso la realizzazione di interventi diffusi che coinvolgono centri urbani e aree periferiche, con particolare attenzione alle zone a rischio di spopolamento e marginalizzazione.
SCUOLA, LAVORO E IMPRESA
L’idea di Mamet è quella di una infrastruttura stabile di collegamento tra domanda e offerta di lavoro tramite la progettazione di percorsi formativi aderenti alle reali esigenze delle imprese e supportando i lavoratori nella transizione o nel reinserimento occupazionale. Grazie all’integrazione tra i partner e al coinvolgimento delle comunità locali, il progetto punta a creare nuove opportunità professionali anche per i soggetti più fragili o in condizioni di svantaggio, i quali avranno anzi la possibilità di vedere rimborsato il proprio percorso di formazione. Oltre alla formazione, il Patto ha come obiettivo il rafforzamento dell’identità produttiva e dell’appeal territoriale di Mantova, favorendo l’insediamento di nuove realtà e la permanenza dei talenti locali.
LE FASI DEL PROGETTO
Mamet avrà una durata complessiva di 18 mesi, scadenzati da tre fasi. La prima, entro luglio 2025, consiste nel completamento dell’analisi dei fabbisogni formativi e dei profili professionali; la seconda, entro la fine del 2025, prevede l’attivazione dei percorsi formativi sull’intero territorio provinciale; la terza, nel 2026, le attività di comunicazione e diffusione dei risultati del progetto.
ACERBI: “ALLEANZA STRATEGICA PER IL LAVORO”
“Il Patto Mamet – afferma il direttore di Apindustria Mantova Giovanni Acerbi – è un’alleanza strategica per il lavoro e le competenze in provincia di Mantova. Apindustria è capofila con partner ForMa, Centro Tecnologico, Arti e Mestieri Lombardia e Staff. Abbiamo colto una bando della Regione che spinge le associazioni a coordinare dei gruppi di lavoro a livello locale per creare occupazione. Il progetto si occupa soprattutto del settore metalmeccanico”.
FERRARI: “RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE COMPETENZE RICERCATE”
“Mamet – ricorda Stefano Ferrari, responsabile nazionale delle politiche attive del lavoro di Staff spa – è l”unico progetto finanziato in provincia di Mantova che cerca di risolvere il problema delle competenze ricercate nel settore metalmeccanico. E’ un progetto con modalità innovative, che raduna attori del mercato del lavoro pubblico e privato perché solo così si riesce a rispondere ai problemi delle nostre aziende del territorio e dare anche una mano alle persone per riqualificarsi sulle nuove competenze”.
GORNI: “AIUTO A SETTORE METALMECCANICO IN UN PERIODO DELICATO”
“Si tratta di un progetto importante – dice Stefano Gorni, Amministratore Delegato di Centro Tecnologico – per due motivi: primo, perché mette in rete, in relazione e in collaborazione importanti soggetti del territorio e della Provincia di Mantova; secondo, perché è un progetto che va a inserirsi nel settore manifatturiero metalmeccanico che sta attraversando un periodo delicato, con questa iniziativa si cercherà di dare supporto a superare questa fase di incertezza”.
DELFINI: “DUE TIPOLOGIE DI PERCORSI DI FORMAZIONE”
“Saranno attivati due tipi di percorsi di formazione – spiega Chiara Delfini del coordinamento dell’azienda speciale ForMa – un percorso base per le categorie fragili e un percorso specialistico per favorire l’occupabilità all’interno del settore meccanico, anche in base a quanto rileveremo dall’analisi dei fabbisogni con le aziende del territorio”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link