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Cna, 100 proposte per semplificare la burocrazia e liberare le energie delle imprese


La Cna presenta un pacchetto di 100 proposte di semplificazioni per liberare le energie delle piccole imprese, contenute nel VI Rapporto dell’Osservatorio Cna Burocrazia redatto dalla Confederazione a livello nazionale, per trovare una soluzione alla “cattiva burocrazia” che penalizza e frena il dinamismo delle imprese.

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Le 100 proposte di Cna “offrono delle soluzioni operative senza pregiudicare le necessarie tutele o abbassare il livello dei controlli puntando a migliorare il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione”, spiega Cna. Molte delle semplificazioni proposte sono accompagnate da un’analisi dell’impatto economico.

L’impatto delle proposte

Alcune semplificazioni contenute nell’Osservatorio sono di sistema e riguardano l’intera platea imprenditoriale, le altre si concentrano su 29 settori (dal tessile alle costruzioni, dalla meccatronica all’oreficeria) che esprimono circa 830mila imprese e 3,6 milioni di lavoratori. In termini percentuali l’impatto interessa poco meno del 18% delle imprese attive e del 20% degli addetti.

Il Centro Studi ha stimato in modo prudenziale che la messa a terra delle 100 proposte può contribuire a ridurre da 313 a 263 ore l’anno il tempo dedicato alle pratiche burocratiche con un risparmio netto di quasi 1.500 euro a impresa e un taglio da 7 miliardi di costi della burocrazia che pesano oltre 43 miliardi l’anno.

«La semplificazione amministrativa e normativa è la principale riforma che serve al Paese, alle imprese, ai cittadini e alla stessa pubblica amministrazione. Semplificare non significa ridurre controlli e tutele, al contrario rendere più trasparente il rapporto con il sistema burocratico a tutti i livelli assicura una maggiore efficacia delle norme – commenta il segretario di Cna Liguria Angelo Matellini -. Cna con l’Osservatorio Burocrazia offre un contributo al decisore politico nella consapevolezza che il processo di semplificazione è un motore che non si deve mai arrestare. Le 100 proposte si possono realizzare rapidamente, senza oneri e, dunque, senza pesare sui conti pubblici, ma con consistenti benefici per le piccole e medie imprese e per l’intero sistema economico italiano».

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Alcuni esempi delle semplificazioni proposte da Cna

Autorizzazione nei porti – Un’impresa che ripara le vele delle imbarcazioni deve essere autorizzata dall’Autorità portuale e inserita in un registro con regole. Ad esempio, per lavorare in sei porti dell’Alto Tirreno occorrono le autorizzazioni di 4 autorità portuali con documenti (fino a 20), durata e regole diversi tra loro. Noi proponiamo un’unica autorizzazione valida su tutto il territorio nazionale per almeno due anni.

Insegne di esercizio – Posizionare un’insegna può diventare un incubo. Fino a 9 enti coinvolti (Comune, Soprintendenza se l’edificio è storico, Anas se è vicino a una strada statale, e in alcuni casi anche della Regione), moduli e istruttorie diverse da comune a comune e in base alla zona di insediamento. Il risultato? Un’attesa di 90/120 giorni e costi che possono superare i 1.500 euro. Un’impresa deve poter installare un’insegna senza dover aspettare mesi, semplicemente attraverso una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) al Suap (Sportello unico attività produttive).

Oltre 50 piattaforme appalti – Per partecipare al mercato degli appalti una piccola imprese si registra in media a 25 piattaforme con una spesa di 5mila euro (200 euro a piattaforma), dedicandovi 5 giorni di lavoro e altrettanti di formazione per replicare gli stessi documenti. Un registro nazionale dei fornitori accreditati e un’unica piattaforma farebbero scendere i costi del 70%.

Super Suap – Lo sportello unico attività produttive (Suap), quello per l’edilizia (Sue) e quello ambientale dovevano semplificare il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione, ma i procedimenti sono ancora frammentati e articolati (per aprire un forno occorre rivolgersi a sei enti diversi). Con l’accorpamento digitale degli sportelli unici (Super Suap) i tempi di rilascio delle autorizzazioni si dimezzerebbero a 30-45 giorni.

Rendiconto spese cinema – I produttori cinematografici devono presentare i moduli di rendicontazione delle spese e per le richieste di sostegno in ogni regione dove lavorano. Ma ogni regione o Film commission locale chiede documenti e informazioni diverse (es. firma digitale, firma olografa, cronoprogramma, rendicontazione spese del personale, stipendi, attrezzature, clausole sull’utilizzo di manovalanza). CNA propone l’istituzione di moduli standard e di un unico registro per tutto il territorio.

Startup innovative – Se la Apple fosse nata in un garage in Italia non avrebbe potuto definirsi start-up innovativa. Titolo riservato in via esclusiva alle società di capitali. Allargare le forme societarie per scongiurare di perdere qualche potenziale nuovo Steve Jobs italiano.

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Rent white list – Per contrastare l’abusivismo, è diventata obbligatoria l’iscrizione al Rent (Registro elettronico nazionale) da parte di taxi e di Ncc. Molti comuni però utilizzano delle specifiche anagrafi per formulare un elenco di operatori del trasporto non di linea, ai fini della percorrenza di corsie riservate e per l’accesso alle Ztl. Per l’iscrizione serve in genere una domanda con allegati, rispettare precise modalità di trasmissione, ecc. Per tale ragione, il Rent potrebbe superare l’iscrizione alle c.d. whitelist (anagrafi comunali), snellendo di molto la burocrazia.



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