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L’Interporto di Nola sprint aumentano i collegamenti con il porto di Gioia Tauro


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Da due treni a settimana a due treni al giorno. I traffici aumentano e cresce parallelamente anche la movimentazione ferroviaria in uno degli interporti ferroviari più importanti del Mezzogiorno, quello di Nola. E così, il trasporto ferroviario di container operato da Medlog e dall’impresa ferroviaria Medway, entrambe società del Gruppo Msc, fra il porto di Gioia Tauro in Calabria e il Terminal Intermodale di Nola, sta beneficiando anche di un significativo aumento in termini di volumi trasportati.

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Un filo diretto, quello tra Gioia Tauro e Nola, che Msc sta esaltando, e beneficia anche della ridotta operatività del terminal Conateco nel porto di Napoli dove, a causa di cantieri in corso per il Pnrr, non si possono provvisoriamente ospitare le grandi navi porta container. Una situazione provvisoria che potrà essere risolta non appena la nuova darsena di levante finirà di essere un cantiere e potrà essere utilizzata come terminal contenitori, destinazione per cui è nata. Intanto, Gioia Tauro non rallenta e trascina verso l’alto anche il polo ferroviario dell’interporto di Nola.

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L’Interporto di Nola è diventato negli anni un importante scalo ferroviario che si estende su ben 225mila metri quadrati e dispone di un fascio di ben 13 binari di carico/scarico ognuno lungo un chilometro. L’Interporto di Nola, gestito da Tin S.p.A., nel 2024 ha già registrato un incremento del 18% nelle unità di trasporto intermodale, raggiungendo oltre 70mila unità movimentate. Un andamento che, visto l’aumento dei treni, sicuramente crescerà ancora. I due treni al giorno con Gioia Tauro, infatti, sono tanta roba: stiamo parlando di treni lunghi un chilometro su cui viaggiano contenitori destinati alle aziende campane, lucane, abruzzesi, molisane, laziali… Insomma, i treni stanno attivando un prolungamento del porto calabrese in Campania per servire il mercato del centro-sud attraverso l’hub portuale di transhipment calabrese. Un traffico intenso. Ogni treno, infatti, può trasportare oltre 50 Teu, per cui i volumi che si spostano in entrambe le direzioni sono elevati: non bisogna dimenticare, infatti, che in molte aree del centro-sud arrivano prodotti semilavorati e partono prodotti finiti, che attraverso un servizio di trasporto su ferro nazionale raggiungono le destinazioni finali. E poi anche i benefici per il settore agricolo e per il food in generale che, ha proprio in Campania, un importante polo di produzione per l’export. Non bisogna dimenticare, infatti, che Medlog opera anche collegamenti intermodali tra Nola e rilevanti destinazioni nazionali ed europee, tra cui Milano, Piacenza, e i Paesi del Benelux.

Gli ampliamenti

Intanto, da Gioia Tauro partono e arrivano più treni e si ingrandisce anche lo scalo portuale. L’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, comunica, infatti, che la banchina di Ponente del porto di Gioia Tauro è operativa. Si completa così la piena funzionalità commerciale dello scalo portuale, attraverso la disponibilità di tutte le sue banchine. Inaugurata lo scorso settembre, la banchina di Ponente al lato Nord è stata destinata a operazioni commerciali per l’attracco di imbarcazioni in ormeggio e disormeggio pubblico. Si tratta di una destinazione funzionale definita al fine di rendere celermente operativa la banchina, mantenendone comunque, per un prossimo futuro, la sua originaria destinazione che vede le sue banchine riservate alla ricezione del bacino di carenaggio per le operazioni di manutenzione delle navi portacontainer. Con la piena operatività di tutte le banchine portuali si risponde, anche, alla necessità di diversificare le operazioni commerciali dello scalo di Gioia Tauro per offrire un ulteriore servizio rispetto al trasporto di merci che non vengono movimentate tramite containers. A coronare la sua piena operatività c’è stato l’arrivo in porto della nave Msc Bridge che ha attraccato in sicurezza alle banchine. L’Adsp sottolinea che è stato raggiunto un importante traguardo grazie alla piena sinergia istituzionale messa in campo dall’Autorità Marittima e dai Servizi tecnico-nautici insieme all’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio. L’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente le performance del porto di Gioia Tauro in termini di crescita economica e di sicurezza della navigazione. La seconda vita di Gioia Tauro, dunque, non finisce mai di meravigliare. E, per fortuna, sembrano lontanissimi quegli anni in cui lo scalo calabrese è rimasto abbandonato come una vera e propria cattedrale nel deserto. Oggi si può ben dire che Gioia Tauro è un emblema di uno sviluppo portuale che vede il Sud al timone del Paese.





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