Made in Steel alla fiera dal 6 all’8 maggio, ha visto la presenza di tutti i più importanti produttori del settore, italiani e internazionali, e di tutta la filiera integrata a supporto della manifattura, oltreché al commercio della rinfusa siderurgica. Il porto di Ravenna era presente con molti degli operatori storici del settore e dei suoi terminalisti, e con l’Autorità di sistema portuale.
All’evento si è parlato di “AdriatiCO2”, che insieme a sole altre 10 candidature italiane, rientra tra le proposte vincenti – sostenute dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e ritenute interessanti dalla Direzione Generale Clima – selezionate tra quelle ammissibili a ricevere i fondi europei dell’Innovation Fund.
Il progetto, guidato dal gruppo Marcegaglia, si propone di candidare Ravenna a polo strategico per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, assicurando la cattura di 110mila tonnellate di CO2 ed evitandone la dispersione in ambiente.
All’evento sono intervenuti Mario Petrosino (direttore operativo dell’Autorità Portuale di Ravenna), Aldo Fiorini (Marcegaglia Carbon Steel Flat Division), Luca Rossi (Eni) e Alessio Gambato (Snam) insieme alla giornalista di siderweb Arianna Ducoli (insieme nella foto).
Nella giornata di venerdì 9 maggio, invece, al Palazzo del Ghiaccio, si è tenuta la sesta edizione di CeMi diventato ormai punto d’incontro annuale del settore del trading agroalimentare italiano che ha visto anche in questo caso la grande partecipazione non solo di multinazionali con sedi in Italia, ma anche di trader europei. Come per Made in Steel, anche in questo caso la presenza di operatori della logistica – a partire da spedizionieri, agenti marittimi e ispettori nonché di alcuni dei terminal di Ravenna specializzati in questo settore – ha alimentato una giornata densa di appuntamenti e di incontri bilaterali che hanno dimostrato come il mercato agroalimentare, pur interessato da una situazione di instabilità generale, rappresenti il pilastro dell’economia nazionale e del suo made in Italy.
Pur trovandosi di fronte a un anno costellato da incertezze sui mercati per l’instabilità indotta dalle situazioni politiche ed economiche globali, il porto di Ravenna in entrambi i settori, sia siderurgico che agroalimentare, rileva la centralità della logistica portuale intermodale e la interpreta da leader dell’interscambio tra mare, ferro e strada, garantendo ampie potenzialità per un mercato al supporto della seconda manifattura europea e della quarta esportazione mondiale qual è quella rappresentata dall’Italia.
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