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A che punto è il Polo nazionale della Subacquea? Parla l’Ammiraglio Berutti Bergotto


Conversazione di Startmag con l’Ammiraglio di squadra Giuseppe Berutti Bergotto, Presidente del Comitato di Direzione Strategica del Polo nazionale della Subacquea (PNS)

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Oggi la dimensione underwater è, da una parte, teatro di operazioni militari sempre più rilevante con l’aspetto securitario legato a cavi sottomarini e gasdotti e, dall’altra, rappresenta un enorme potenziale di crescita e sviluppo collegato alle risorse minerarie sui fondali e non solo. Come s’inserisce in tutto ciò il Polo nazionale della dimensione subacquea?

La dimensione subacquea presenta caratteristiche fisiche che la rendono una delle frontiere più sconosciute e inesplorate: i fondali marini coprono una superficie dieci volte superiore a quella dell’Africa, con fenomeni geofisici ancora poco compresi. Attualmente, solo il 20% di questi fondali è stato esplorato; su questi fondali si trovano alcune infrastrutture critiche quali gasdotti, oleodotti, rigassificatori e reti di comunicazione, strutture vulnerabili soggette a rischi di varia natura. Per comprendere quanto sia essenziale la protezione e il monitoraggio di queste infrastrutture, basti pensare che il 98% delle telecomunicazioni globali viaggia attraverso dorsali sottomarine formate da oltre 600 cavi, per una lunghezza totale di oltre 1,48 milioni di chilometri. Ne discende l’importanza strategica di garantire la sicurezza energetica, la comunicazione globale, nonché la gestione sostenibile delle risorse marine animali e minerarie. I crescenti interessi hanno di fatto trasformato la dimensione subacquea in una nuova arena geopolitica, dove si confrontano in modo sempre più frequente partners e competitors. Sono di fatto sempre più numerosi gli incidenti che interessano infrastrutture strategiche subacquee, tanto da spingere diversi Paesi, soprattutto in ambito Alleanza Atlantica, a ribadire in più consessi l’importanza di tutelare le Critical Underwater Infrastructures (CUI), divenute sempre più un target vulnerabile da sorvegliare e proteggere.

In tale contesto anche il nostro Paese ha portato avanti diverse iniziative. In campo operativo, è stata lanciata l’Operazione Fondali Sicuri, guidata dalla Marina Militare ed orientata al pattugliamento degli spazi marittimi in cui insistono le infrastrutture critiche di interesse strategico nazionale; tale operazione assicura una raccolta di informazioni dal campo necessarie ad integrare gli elementi messi a sistema dal Critical Underwater Infrastructure Security Center (CUISC), parallelamente costituito presso la Centrale Operativa Marina militare (COMM), nella sua attività di sorveglianza/monitoraggio delle infrastrutture critiche subacquee nazionali; presso il CUISC, grazie a dedicati accordi di collaborazione ed al discendente network consolidato, confluiscono inoltre importanti contributi informativi forniti dai vari stakeholder nazionali che operano nella dimensione subacquea (tra cui Tim Sparkle, Saipem, Terna, Eni).

In campo governativo si evidenzia la costituzione del Polo Nazionale della Dimensione Subacquea (PNS) della Spezia. Il PNS nasce per essere un’inedita quanto vigorosa espressione del nostro “Sistema Paese”, con l’obiettivo di promuovere, facilitare e coordinare la cooperazione fra le strutture nazionali pubbliche e private operanti a qualunque titolo nella dimensione subacquea. La sua marcata natura intergovernativa, interdisciplinare e interagenzia, gli permette di operare come catalizzatore del cosiddetto cluster subacqueo (istituzioni, industria, start-up, mondo accademico e centri di ricerca), creando un virtuoso ecosistema utile a valorizzare la capacità di innovazione e la sovranità tecnologica della filiera subacquea nazionale, ottimizzando i potenziali canali di finanziamento e le diverse iniziative – pubbliche e private, nazionali e internazionali – promosse nel campo della ricerca tecnico-scientifica. La sua missione principale è potenziare la ricerca tecnico-scientifica, stimolare l’innovazione tecnologica e incrementare la competitività dell’industria nazionale, tutelando al contempo la proprietà intellettuale associata.

A oltre un anno dalla sua inaugurazione, qual è il bilancio del PNS tra investimenti e bandi?

Il bilancio tra investimenti e bandi del PNS è oggi soddisfacente. L’operatività del Polo è stata fin da subito evidente: basti pensare che già nel marzo 2024, a tre mesi dalla sua inaugurazione, il PNS ha pubblicato una prima mandata (batch) di quattro bandi, assegnati nei mesi successivi a progetti selezionati, in cui compaiono eccellenze nazionali del settore della subacquea. In tempi sempre strettissimi, dopo solo sei mesi dalla prima mandata, a settembre u.s., una seconda batch di altri 4 bandi è stata pubblicata e recentemente assegnata a compagini nazionali. Affinché il bilancio tra investimenti e bandi del PNS sia equilibrato è tuttavia necessario che un progressivo incremento di risorse finanziarie allocate. segua di pari passo la crescente operatività del Polo. Di fatto, se le risorse stanziate dall’ultima Legge di Bilancio sui capitoli della Difesa e del MIMIT, consentono di sostenere le progettualità del PNS per tutto il 2025 e 2026, permane l’esigenza di individuare ulteriori risorse a partire dal 2027, quando saranno attive contemporaneamente le fasi di produzione, prototipazione e sperimentazione di circa 12/15 progetti di ricerca. La complessiva partecipazione ai bandi del PNS di 110 operatori economici tra PMI, Grandi Imprese, Università e Centri di Ricerca dimostra che c’è un forte interesse e impegno da parte di attori pubblici e privati nel promuovere l’innovazione tecnologica e la ricerca nel settore subacqueo.

A che punto sono i primi lavori di ricerca di sviluppo?

Sulla base delle linee strategiche ministeriali emanate, il PNS ha individuato due traiettorie tecnologiche mirate alla realizzazione di un’infrastruttura di rete subacquea funzionale al monitoraggio e controllo della dimensione subacquea e un veicolo subacqueo multi-missione. Per sviluppare tali tecnologie sono stati individuati dei gap tecnologici che vengono colmati con le tecnologie acquisite attraverso i bandi emessi dal Polo. In particolare, nella batch 2 vi è un bando dedicato alla progettazione dell’infrastruttura di rete subacquea. Solo per inciso, i bandi per la realizzazione dei progetti selezionati dal PNS prevedono: − una prima fase di studio della durata di 6 mesi; − una seconda fase opzionale (da attivare in caso di buon esito della prima fase e di disponibilità dei fondi) per la progettazione e realizzazione di dimostratori/prototipi/software, della durata di 12 mesi; − una terza fase, anch’essa opzionale, della durata di 6 mesi, per la dimostrazione della capacità in ambiente rilevante. I bandi prevedono inoltre: − criteri di premialità per i raggruppamenti che riescono a coinvolgere un ampio numero di PMI, start-up, Università e Centri di Ricerca; − tempistiche stringenti per giungere ad un prodotto finito, pronto per il mercato (TRL7); − che la 3^ fase di sperimentazione venga svolta alla Spezia, presso lo stesso Polo. Allo stato attuale sono operanti i primi 4 progetti di ricerca e sviluppo selezionati dal PNS con la prima mandata di bandi (batch 1). Quest’estate prevediamo che saranno operanti i successivi quattro e, a seguire, i progetti correlati alla terza batch di prevista emissione ad aprile/maggio.

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Quali sono i prossimi obiettivi?

Il Comitato di Direzione Strategica (CDS), che rappresenta l’“esecutivo del PNS”, incarna già nel suo funzionamento il ruolo di catalizzatore, includendo al suo interno Istituzioni, Industria, Mondo Accademico e della Ricerca, per individuare gli obiettivi strategici di sviluppo tecnologico, che portano all’identificazione dei gap tecnologici da colmare. In tale ottica, una volta che saranno attivi 15/18 progetti, soprattutto per lo svolgimento delle fasi di sperimentazione, abbiamo l’obiettivo di dotarci di una struttura idonea ad ospitare presso il Polo Nazionale della Subacquea quelle realtà componenti i raggruppamenti che saranno coinvolte nelle attività di sperimentazione e realizzare una dedicata area di test che permetta di sperimentare i progetti in condizioni simulate (ad esempio fondali profondi); tale area costituirebbe un unicum a livello europeo.

Quale sarà invece il ruolo della Fondazione (che aggregherà le aziende tra i soci) di prossimo avvio?

La governance del PNS contempla anche una fondazione, un ente di diritto privato senza scopo di lucro, che tra le altre cose avrà lo scopo di agevolare la più ampia convergenza delle realtà nazionali pubbliche e private operanti nella dimensione subacquea. La Fondazione rivestirà un ruolo fondamentale per il conseguimento degli obiettivi e delle iniziative del PNS. Ad essa potranno partecipare in qualità di soci sostenitori le grandi imprese/aziende che saranno poi di fatto interessate dalle attività sperimentali del Polo. La partecipazione di soggetti privati e la disponibilità di finanziamenti non solo pubblici, daranno alla Fondazione una connotazione più privatistica, che gli permetterà di operare in modo snello, di promuovere collaborazioni in diversi settori ed anche di valorizzare l’ampio patrimonio infrastrutturale Polo.

In relazione a valutazioni di costo-efficacia delle proprie attività, il PNS si pone quale obiettivo la gestione contemporanea di almeno 15 progetti (dalla fase di studio a quella di sperimentazione). Per rendere sostenibile tale modello, si stima un fabbisogno annuale di circa 50 milioni di euro, come già evidenziato in diversi consessi e dallo stesso Presidente Aiad, come da Lei riportato. Nell’ultima legge di Bilancio, sono state di fatto incrementate le risorse finanziarie stanziate a favore del PNS, in particolare prevedendo sui capitoli del Mimit 9 milioni di euro, per ciascuna annualità dal 2026 al 2028. Tale positivo incremento è indispensabile per sostenere la missione del Polo, valorizzando il complesso delle potenzialità tecnologiche e industriali del Paese in un settore così strategico. La tecnologia viaggia ad una velocità sostenuta e noi dobbiamo decidere se gestire e guidare l’innovazione o semplicemente subirla. In prospettiva di medio termine, sarà altrettanto importante stabilizzare l’operatività della struttura, coinvolgendo in maniera corale tutti gli attori del Sistema Paese.



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