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Prezzi dell’energia a zero grazie agli impianti fotovoltaici


ITALIA SOLARE segnala che in un giorno festivo con bassi consumi e ottima produzione fotovoltaica, il mercato elettrico italiano ha registrato per la prima volta nella storia prezzi pari o vicini allo zero per otto ore consecutive (dalle 10:00 alle 17:00) su tutte le zone del Paese, dalla Sicilia al Nord Italia. Un evento senza precedenti che dimostra in modo concreto quanto gli impianti fotovoltaici siano già oggi in grado di abbassare i prezzi dell’energia elettrica e portare vantaggi diretti a famiglie e imprese.

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Paolo Rocco Viscontini, presidente di ITALIA SOLARE
Gli impianti fotovoltaici riducono le bollette per tutti, a cominciare dalle imprese che hanno contratti indicizzati al prezzo all’ingrosso. Questa è la dimostrazione pratica che più solare significa meno spesa energetica per tutti. Si può fare continuando ad assicurare la sicurezza della rete, come già si sta facendo in Italia grazie a regole molto ferree a cui devono sottostare i produttori, prevenendo situazioni emergenziali come si sono verificate in Spagna con il recente blackout.

Tuttavia, la presenza prolungata di prezzi nulli o, come succede già in alcuni Paesi europei, addirittura negativi pone alcune sfide sistemiche. In primis, la necessità di investire rapidamente negli accumuli, che permettono di spostare parte dell’energia solare dalle ore centrali verso le fasce serali contribuendo alla sicurezza della rete elettrica.

È importante tutelare i produttori fotovoltaici che, in caso di prezzi nulli prolungati o di frequenti limitazioni della produzione (curtailment) imposte dal gestore di rete, rischiano di avere ricavi non sufficienti a coprire i costi. In questo contesto, la recente delibera ARERA 128/2025, approvata lo scorso 28 marzo ed entrata in vigore il 1° aprile, estende finalmente a tutte le fonti rinnovabili non programmabili – inclusi gli impianti fotovoltaici – il diritto alla remunerazione per la mancata produzione dovuta a esigenze di rete.

Una misura importante che, fino a oggi, era riconosciuta solo all’eolico, e che rappresenta una protezione necessaria in un sistema nel quale i curtailment potrebbero diventare sempre più frequenti se non si sviluppano tempestivamente gli accumuli. Sicuramente anche il FerX rappresenta uno strumento importante di tutela per i produttori di energia fotovoltaica che si vedranno garantiti i prezzi di generazione elettrica per 20 anni (a valori assai più bassi dei prezzi medi di mercato dell’elettricità degli ultimi anni), così come i PPA che sono un’ottima soluzione per la stabilizzazione dei ricavi per i produttori fotovoltaici.

I dati a supporto

Secondo i dati del Gestore dei Mercati Energetici, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) definito  per il 1° maggio, mostra una dinamica in forte calo:

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Contributi per le imprese

 

  • 8:00 – 90,97 €/MWh
  • 9:00 – 50,00 €/MWh
  • 10:00 – 13,33 €/MWh
  • 11:00 – 1,00 €/MWh
  • 12:00–14:00 – 1,00 €/MWh
  • 14:00 – 0,01 €/MWh
  • 15:00 – 0,00 €/MWh
  • 16:00 – 0,01 €/MWh
  • 17:00 – 1,00 €/MWh
  • 18:00 – 11,00 €/MWh
  • 21:00 – picco massimo di 141,12 €/MWh

Il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso è dunque rimasto pari o inferiore a 1 €/MWh per sei ore consecutive, con una punta minima di 0 €/MWh tra le 15:00 e le 16:00, su tutte le zone di mercato italiane.

impianti fotovoltaici

Parallelamente le previsioni della domanda di Terna per il 1° maggio arrivano al massimo di 29,5 GW alle ore 12.00, per scendere sotto i 26 GW alle 18.00 per poi risalire fino a circa 30 GW, contro punte massime di domanda tra i 40 e i 45 GW degli ultimi 30 giorni. Le ore di minima domanda sono anche quelle dove gli impianti fotovoltaici hanno la massima produzione, che già alle ore 11,00 di oggi era la principale fonte di produzione elettrica a livello nazionale.

Questo fenomeno è stato determinato da una combinazione di domanda ridotta – legata alla festività – e alta produzione fotovoltaica distribuita, a conferma del ruolo crescente del solare nella copertura del fabbisogno elettrico italiano.

L’episodio del 1° maggio dimostra che la transizione energetica è già in atto, ma per essere sostenibile nel lungo periodo serve una governance attenta, che in primis passa dalla sicurezza della rete.



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