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Molte PMI italiane ignorano importanti “falle critiche” nei propri sistemi. Scopriamo le 5 vulnerabilità più diffuse e come eliminarle in modo efficace.
SOMMARIO
- Le PMI sono obiettivi facili per gli attacchi informatici
- Le 5 principali vulnerabilità e le possibili soluzioni
- Impatti legali e di business delle “falle critiche”
- Soluzioni semplici e scalabili per PMI
- Prevenzione come investimento
La cybersecurity non è più un tema solo per grandi aziende e multinazionali. Infatti, anche le piccole e medie imprese (PMI) sono sempre più spesso bersaglio di attacchi informatici, proprio perché percepite come più vulnerabili e meno protette. Phishing, ransomware, violazioni dei dati e truffe informatiche sono in aumento esponenziale e colpiscono chi non ha misure di difesa adeguate.
In questo articolo si vogliono analizzare le 5 vulnerabilità più comuni riscontrate nelle PMI italiane e fornire indicazioni concrete su come affrontarle con strumenti accessibili e strategie efficaci.
Spesso, dunque, le PMI sono tra gli obiettivi preferiti degli hacker e una vulnerabilità può costare tempo, clienti e reputazione.
Ciò accade perché molte PMI non dispongono di risorse dedicate o infrastrutture robuste.
Vediamo nel dettaglio quali sono in concreto, i punti deboli più frequenti:
- infrastrutture informatiche obsolete o non monitorate;
- mancanza di un responsabile IT o cybersecurity interno;
- utilizzo di password semplici, deboli e condivise;
- nessun piano di formazione per i dipendenti;
- assenza di backup regolari e controllati.
Secondo il Rapporto Clusit 2024, oltre il 40% degli attacchi ransomware ha colpito realtà aziendali con meno di 100 dipendenti.
La verità è che le aziende quasi sempre si accorgono dell’importanza della sicurezza informatica solo dopo che hanno subito un attacco informatico, ossia in sostanza quando è troppo tardi.
- Password deboli e condivise
Purtroppo, spesso sono ancora utilizzate credenziali tipo: ‘admin123’, ‘azienda2024’, o la stessa password per più account.
La soluzione, in queste situazioni, è utilizzare un password manager, MFA (Multi-Factor Authentication), policy aziendali per la creazione di password sicure.
- Software non aggiornato:
Le aziende continuano a lasciare senza aggiornamenti sistemi gestionali, plugin WordPress o CRM che espongono a exploit noti.
La soluzione è ovviamente quella di programmare aggiornamenti regolari mensili, implementare un sistema di patch management.
- Nessuna politica di backup:
Molte aziende subiscono la perdita di e-mail, documenti e database perché non eseguono regolari backup o non li testano regolarmente.
La soluzione è rappresentata da backup automatici giornalieri, su cloud e su supporto offline; test periodici di ripristino.
- Formazione assente:
Siamo tutti consapevoli che è sufficiente cliccare su una finta e-mail per compromettere tutto: ransomware, phishing, furto di credenziali.
La soluzione in questo caso è data dalla formazione aziendale: corsi trimestrali di formazione base per tutti i dipendenti; simulazioni di phishing.
- Gestione errata degli accessi:
Molte PMI dimenticano di revocare gli accessi a ex dipendenti o stagisti.
La soluzione è applicare il principio del minimo privilegio ed eseguire audit degli accessi ogni trimestre.
Una violazione informatica non rappresenta soltanto un danno tecnico, ma genera anche notevoli conseguenze legali, economiche e reputazionali:
- sanzioni per mancato rispetto del GDPR;
- danno reputazionale, con perdita di fiducia da parte di clienti e partner;
- blocchi operativi: se i sistemi sono compromessi, l’azienda si ferma;
- obblighi di notifica al Garante Privacy, con tempi stringenti e danni d’immagine.
Perciò le PMI devo acquisire sempre più consapevolezza ed investire nella cybersecurity.
Le soluzioni per garantire la cybersicurezza aziendale sono oggi accessibili, personalizzabili e concretamente efficaci.
Checklist di strumenti e pratiche efficaci per PMI:
- password Manager + MFA (Multi-Factor Authentication);
- antivirus centralizzato con console remota;
- firewall attivo e controllo degli endpoint;
- backup cloud cifrati;
- formazione interna e policy di sicurezza scritte;
- audit tecnico-legale periodico, con report documentato.
Infatti, gli investimenti economici nella prevenzione in tema cybersecurity salvano in prospettiva, nel medio e lungo periodo, da danni e sanzioni.
Una PMI che investe in sicurezza: protegge clienti e collaboratori, dimostra affidabilità verso partner e fornitori, rafforza la propria reputazione sul mercato.
Le PMI italiane, dunque, non possono più ignorare l’importanza della cybersecurity: le minacce informatiche sono continue e reali ed i costi della disattenzione altissimi.
Una gestione attenta della sicurezza informatica protegge il business e offre un vantaggio competitivo duraturo.
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