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Emergenza fauna selvatica: agricoltori e cittadini in piazza il 13 maggio all’Aquila per difendere territori e aziende – OndaTv


I campi devastati, le aziende agricole allo stremo, le comunità delle aree interne sempre più isolate. È questo il prezzo pagato ogni giorno da chi vive e lavora nelle zone rurali abruzzesi, di fronte a una gestione giudicata inefficace della fauna selvatica. Per dare voce a un disagio diffuso e proporre soluzioni concrete, il mondo agricolo scenderà in piazza martedì 13 maggio, dalle ore 10.00, con un presidio all’Emiciclo dell’Aquila, davanti al Consiglio Regionale d’Abruzzo. A promuovere la mobilitazione sono le principali organizzazioni agricole regionali: Cia Abruzzo, Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo, con il supporto di cittadini, amministratori locali e oltre 50 trattori, simbolo del lavoro agricolo che si vuole difendere. Al centro della protesta, un documento con dieci proposte operative, condiviso dalle associazioni di categoria e già approvato da numerosi Consigli comunali. Il testo sarà consegnato alle ore 11.00 al Presidente della Regione Marco Marsilio e al Vicepresidente Emanuele Imprudente, con successivo incontro con il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri e i Capigruppo consiliari. La mobilitazione non nasce da una contrapposizione ideologica, ma da un’esigenza concreta: trovare un equilibrio tra tutela ambientale e attività umane. Le richieste principali includono:

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  • Attuazione del Piano regionale per il contenimento dei cinghiali, con un obiettivo di 28.000 abbattimenti nel 2024, oggi ampiamente disatteso.
  • Sblocco del Piano cervidi, attualmente sospeso, considerato essenziale per la salvaguardia di colture e boschi.
  • Gestione coordinata della presenza del lupo, con misure contro l’ibridazione e a tutela degli allevamenti.
  • Interventi su altre specie nocive (nutrie, volpi, storni).
  • Adeguamento dei risarcimenti per i danni agli agricoltori.
  • Potenziamento delle misure di difesa attiva (recinzioni, dissuasori).
  • Istituzione di un coordinamento regionale permanente.
  • Coinvolgimento attivo degli Ambiti Territoriali di Caccia e riforma delle leggi regionali 10/2003 e 10/2004.
  • Maggiore ruolo degli agricoltori nella gestione del territorio.

A sostegno delle richieste è stata avviata anche una raccolta firme, che ha superato le 3.000 adesioni in pochi giorni, con una partecipazione trasversale di cittadini, imprenditori e amministrazioni locali. Il giorno successivo, mercoledì 14 maggio, una delegazione delle organizzazioni sarà presente davanti al TAR dell’Aquila, durante l’udienza sulla legittimità della delibera che autorizzava l’abbattimento di 469 cervi. Un presidio civile e composto, per ribadire l’urgenza di decisioni istituzionali fondate su dati, responsabilità e visione a lungo termine. “Basta promesse: servono soluzioni concrete. Non c’è più tempo per rinvii o promesse. L’Abruzzo ha un patrimonio naturale e agricolo straordinario, ma senza un presidio umano, la natura rischia di trasformarsi in instabilità. La politica regionale deve agire con coraggio, ascoltando chi lavora davvero sul territorio”, concludono le rappresentanze. Il 13 e 14 maggio saranno giornate cruciali per il futuro dell’agricoltura abruzzese: un’occasione per dire basta all’immobilismo e chiedere soluzioni efficaci a tutela di imprese, ambiente e comunità.



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