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per ANCE porre attenzione a DNSH


L’Associazione dei Costruttori (ANE) è intervenuta in Commissione Politiche UE in merito al Pacchetto Omnibus. Giudizio complessivamente positivo, ma attenzione alla proporzionalità del principio DNSH per le PMI

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Vicepresidente Ance: “Bene le semplificazioni UE ma attenzione a non gravare sulle PMI

Giudizio complessivamente positivo, quello espresso da ANCE in occasione dell’audizione in Commissione Politiche UE sul Pacchetto Omnibus dell’Unione Europea presentato lo scorso febbraio. In materia di sostenibilità per le PMI in edilizia, l’Associazione ha confermato il ruolo cruciale delle politiche internazionali destinate a rafforzare il settore produttivo, sottolineando tuttavia la necessità di garantire un’applicazione proporzionata delle nuove norme, in particolare per le piccole e medie imprese del settore edile. 

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Durante il suo intervento in XIV Commissione, la Vicepresidente dell’Ance, Silvia Ricci, ha espresso un commento favorevole sulle semplificazioni introdotte e che permetteranno di  ridurre gli oneri amministrativi per le imprese. 

In particolare l’Associazione ha sottolineato come le proposte “COM (2025) 81” e “COM (2025) 87”, rispettivamente dedicate alla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD) e al dovere di diligenza delle imprese (CSDDD) ai fini della sostenibilità ed al rafforzamento del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), rispondono concretamente alle esigenze delle imprese del settore edile.

“Apprezzabile l’intento della Commissione europea di avviare un processo di semplificazione normativa che risponda all’esigenza, più volte sottolineata anche dal settore delle costruzioni, di razionalizzare gli adempimenti in materia di sostenibilità, favorendo un approccio graduale e coordinato”, ha commentato la Vicepresidente Ricci.

Secondo ANCE la proposta di applicare la CSRD esclusivamente alle grandi imprese con oltre 1.000 dipendenti, insieme all’adozione di modelli di rendicontazione semplificati per la sostenibilità delle PMI in edilizia, è una “misura essenziale per alleggerire il carico amministrativo su un tessuto produttivo fortemente rappresentato da piccole e medie realtà, come quello dell’edilizia”

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Riduzione degli oneri per le PMI: due diligence e CBAM

Un altro elemento cruciale riguarda il perimetro di applicazione della CSDDD, la Direttiva sulla Due Diligence Ambientale e dei Diritti Umani. Per ANCE merita un giudizio favorevole la decisione di limitare gli obblighi ai soli partner diretti nella catena del valore evitando così sovraccarichi burocratici eccessivi per le aziende più piccole. L’introduzione di criteri più selettivi per i partner indiretti, inoltre rappresenta secondo l’Associazione una soluzione equilibrata che evita una eccessiva proliferazione di richieste che finirebbero per sovraccaricare le imprese minori. 

Nel complesso, le semplificazioni proposte dal Pacchetto Omnibus, sono viste da ANCE come un’occasione per definire con maggiore precisione le disposizioni in materia di sostenibilità per le PMI in edilizia, per renderle più chiare, coerenti e coordinate e, soprattutto, facilmente applicabili sia dall’operatore privato che dall’operatore pubblico. 

Anche l’intervento sul Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), è visto positivamente da ANCE dato che riguarda materiali chiave per l’edilizia come acciaio e cemento. Anche in questo caso, il supporto alla decarbonizzazione è accompagnato dalla richiesta di un equilibrio attento tra transizione ecologica e solidità economica del comparto produttivo.

Necessità di Proporzionalità nell’Applicazione del Principio DNSH

Unico neo evidenziato in audizione dai costruttori, riguarda l’applicazione del principio “Do No Significant Harm” (DNSH), inizialmente introdotto dal PNRR. Secondo ANCE sarà essenziale introdurre una maggiore proporzionalità nella sua applicazione, per evitare costi e oneri aggiuntivi sproporzionati, specialmente per interventi minori, che rischiano di essere penalizzati.



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