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frodi sui prestiti governativi per la pandemia


Durante la pandemia di COVID-19, gli Stati Uniti tra le varie misure straordinarie che hanno adottato per sostenere cittadini e imprese, hanno stanziato oltre 2,2 trilioni di dollari attraverso il CARES Act: il più grande pacchetto di stimolo economico della storia americana. Nel primo anno, ogni cittadino ha ricevuto, a fondo perduto, fino a 4.500 dollari, indipendentemente dal reddito, mentre le piccole imprese hanno beneficiato di prestiti agevolati, in particolare nel settore della ristorazione. Tuttavia, queste misure hanno avuto effetti collaterali imprevisti. Molti ristoratori hanno chiuso le loro attività e sono tornati nei loro Paesi d’origine, ovviamente senza restituire i fondi pubblici. Altri, come nel caso delle due imprenditrici del sud della Florida, si trovano ora ad affrontare accuse penali per frode.

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Il sistema di aiuti e le sue conseguenze

Il CARES Act ha introdotto il Paycheck Protection Program (PPP), un programma di prestiti a fondo perduto destinato alle piccole imprese per mantenere i posti di lavoro. Tuttavia, diversi imprenditori e agenti delle forze dell’ordine sono condannati per aver rubato milioni di dollari dal programma governativo, falsificando bilanci e quindi richieste di prestito. Molti hanno usato quei soldi per acquistare Lamborghini, Tesla, Porsche ed altre auto costose.

Il caso delle due donne accusate di frode al programma di prestiti per la pandemia

Due donne residenti nel Sud della Florida, sono accusate di aver utilizzato documenti falsi per ottenere prestiti PPP destinati alle piccole imprese. Secondo le Autorità, le due donne si sono unite per presentare dichiarazioni fiscali false e documenti contraffatti per ottenere oltre 1,5 milioni di dollari in prestiti. Le indagini hanno rivelato che i fondi sono stati utilizzati per scopi personali, tra cui l’acquisto di beni di lusso e viaggi all’estero. Le due donne sono ora accusate di frode federale e rischiano pene severe, inclusa la reclusione.

Raisha Kelly, 44 anni, della contea di Palm Beach, il 2 maggio è stata condannata a cinque anni di carcere. Le è stato inoltre ordinato di rimborsare 443.895 dollari alla Small Business Administration, che ha garantito i prestiti per la pandemia attraverso il Paycheck Protection Program dell’agenzia.

Malaina Chapman, ex dipendente della Small Business Administration che ha collaborato con Kelly e altre cinque persone, si è dichiarata colpevole di associazione a delinquere finalizzata a frode telematica. Chapman, 37 anni, di Hialeah, a giugno dovrà rispondere della sentenza.

Dal 28 settembre 2020, Malaina Chapman ha lavorato come specialista in soccorsi in caso di calamità naturali presso la Small Business Administration, fino alle sue dimissioni del 18 marzo 2021. Secondo i documenti del tribunale federale, durante il suo impiego, ha sfruttato i programmi di prestito Paycheck Protection Program e Economic Injury Disaster, nonché le cooperative di credito e i programmi di affitto correlati alla pandemia.

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La prima ex dipendente della SBA accusata

Chapman è stata la prima ex dipendente della SBA nel Paese ad essere accusata di aver truffato l’agenzia federale responsabile dell’erogazione di 800 miliardi di dollari in PPP per la pandemia.

Secondo quanto dichiarato dai pubblici ministeri della Procura degli Stati Uniti di Miami, Chapman e Kelly hanno ricevuto tangenti dai richiedenti dei prestiti. Inoltre, il 10 febbraio 2021, Chapman ha presentato una domanda di prestito PPP a nome della sua società, Upscale Credit Lounge. Questa domanda includeva un documento fiscale falsificato, dove dichiarava un fatturato di 103.674 dollari e un utile di 81.860 dollari. Secondo i documenti del tribunale, undici giorni dopo, un istituto di credito privato ha approvato un altro prestito di 17.052 dollari.

Il 19 febbraio 2021, Chapman, sempre mentre era ancora impiegata presso la SBA, ha presentato un’altra domanda di prestito PPP per la sua attività, DA TRAP. Chapman ha affermato di avere quattro dipendenti e una retribuzione media mensile di 14.191 dollari. Come supporto alla documentazione, Chapman ha presentato quattro moduli di dichiarazione dei redditi trimestrale per i datori di lavoro all’IRS, che documentavano gli stipendi versati da DA TRAP. Una settimana dopo, un istituto di credito privato ha approvato un prestito di 35.477 dollari.

Le Autorità hanno affermato che tutte le informazioni contenute nella sua domanda erano false. Analogamente, il 10 aprile 2021, Chapman ha presentato un’altra domanda di prestito PPP per un’impresa di gestione immobiliare. In questa domanda, ha falsamente dichiarato di aver generato un fatturato di 123.950 dollari, con utili di 78.187 dollari. Cinque giorni dopo, un Istituto di credito privato ha approvato tale prestito per 20.833 dollari.

Le ulteriori accuse di Melaina Chapman

Oltre ad aver frodato il programma PPP, Malaina Chapman è accusata anche di aver sfruttato i programmi di assistenza per l’affitto di emergenza COVID-19 dello Stato della Florida e della città di Miami. Il 13 ottobre 2021, Chapman ha avviato la procedura per richiedere i sussidi previsti dal programma di assistenza per l’affitto di emergenza della Florida.

Secondo i documenti del tribunale, Chapman si è spacciata per inquilina di un’abitazione a Miami. Ha inviato informazioni e documenti tramite un portale online creato per erogare i sussidi. Il 20 gennaio 2022, Chapman ha presentato un documento scritto intitolato “Preavviso di 3 giorni per pagare l’affitto o lasciare il lavoro”. Il documento era datato 7 dicembre 2021, e mostrava la firma della madre di Chapman. Tuttavia, sua madre era morta l’anno precedente, il 25 maggio 2020. Lo Stato ha accettato le false dichiarazioni di Chapman e ha approvato pagamenti per un totale di 15.000 dollari.

I casi di frode PPP, indagati dall’US Postal Inspection Service e da altre agenzie federali, sono stati perseguiti dai procuratori statunitensi aggiunti, Daniel Bernstein, Eduardo Gardea Jr. e Gabrielle Charest-Turken.

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