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L’addio del responsabile sostenibilità di Bp e l’ingresso del fondo Elliot sono un segnale per Shell?


L’uscita di Chierchia segue a breve distanza l’annuncio del presidente di BP, Helge Lund, che anche lui si sarebbe dimesso l’anno prossimo.

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Shell sta valutando la possibilità di acquisire il colosso petrolifero rivale BP attraverso una mega-fusione che darà vita a un gigante dell’energia, del noleggio e delle spedizioni del valore di oltre 266 miliardi di dollari. I segnali che si possa percorrere questa strada sono molti, nonostante Shell abbia dichiarato di volersi concentrare sul riacquisto delle azioni e sul rafforzamento della compagnia.

L’ADDIO DELLA RESPONSABILE DELLA SOSTENIBILITÀ DI BP CHIERCHIA

Il primo segnale in tal senso è dato da Giulia Chierchia, dirigente di alto livello per la sostenibilità di BP, che lascerà l’azienda il 1° giugno, un chiaro segnale del netto allontanamento del colosso petrolifero dall’energia verde e dagli obiettivi ambientali, sociali e di governance (ESG), secondo quanto riportato da The Guardian.

Chierchia, entrato in BP nel 2020 per contribuire a orientare l’azienda verso un futuro “net zero”, è stato assunto dall’allora CEO Bernard Looney ed è diventato l’ideatore della strategia di sostenibilità dell’azienda, oggi non più in vigore.

La sua partenza non comporterà una sostituzione; al contrario, il suo team verrà integrato in altre unità aziendali per “semplificare la nostra struttura” e consentire “decisioni più rapide e responsabilità più chiare”, ha affermato BP.

IL PRESIDENTE DI BP LUND HA GIA’ ANNUNCIATO LE DIMISSIONI PER L’ANNO PROSISMO

L’uscita di Chierchia segue a breve distanza l’annuncio del presidente di BP, Helge Lund, che anche lui si sarebbe dimesso l’anno prossimo. Entrambi i dirigenti erano stati oggetto di crescente attenzione dopo che BP aveva formalmente abbandonato la transizione energetica verso l’energia verde a favore di un raddoppio degli investimenti in petrolio e gas, un cambiamento guidato dal calo degli utili e dalle pressioni degli azionisti.

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ADDIO ALLA TRANSIZIONE PER BP, E AL VIA IL RIAVVICINAMENTO AL PETROLIO E AL GAS

“A febbraio abbiamo annunciato una revisione fondamentale della nostra strategia, ovvero far crescere l’upstream, concentrarsi sul downstream e investire con disciplina nella transizione, e abbiamo già compiuto progressi significativi”, ha affermato l’amministratore delegato Murray Auchincloss.

IL RUOLO DEL FONDO ELLIOT

Il Guardian ha scritto che, durante l’ultima assemblea generale annuale di BP, Lund ha dovuto affrontare una rivolta degli azionisti per il suo ruolo nel crollo della strategia green. Nel frattempo, l’hedge fund attivista Elliott Management ha acquisito una quota del 5% nella società e, a quanto pare, ha chiesto una completa revoca degli investimenti a basse emissioni di carbonio e una revisione del consiglio di amministrazione, portando maggiore pressione sui vertici.

Come scriveva Bloomberg a febbraio “Elliott Investment Management sta aumentando la pressione su BP Plc dopo che la sua nuova strategia non ha soddisfatto le aspettative dell’investitore attivista, secondo quanto riferito da fonti a conoscenza della questione. L’hedge fund ritiene che il piano di ristrutturazione dell’amministratore delegato di BP, Murray Auchincloss, manchi di urgenza e ambizione”.

Secondo Bloomberg Elliott, “potrebbe sollecitare cambiamenti significativi nel management e nel consiglio di amministrazione dell’azienda”.

I NUOVI IMPEGNI DELL’AZIENDA

La performance finanziaria di BP è peggiorata, con gli utili del primo trimestre 2025 quasi dimezzati, passando da 2,7 miliardi di dollari dell’anno precedente a 1,4 miliardi di dollari. Gli utili dell’intero anno 2024 sono diminuiti di un terzo, attestandosi a 8,9 miliardi di dollari. Le azioni sono scese di oltre il 2% in seguito alla notizia, proseguendo un trend di sottoperformance rispetto ai concorrenti da quando Looney ha intrapreso per la prima volta un percorso a zero emissioni nette.

In risposta, l’azienda si è impegnata a tagliare la spesa, in particolare nelle iniziative nel settore delle energie rinnovabili, e ad accelerare la vendita di asset. Prevede di ridurre la spesa in conto capitale nel 2025 di 500 milioni di dollari, portandola a 14,5 miliardi di dollari, e di aumentare i disinvestimenti fino a 4 miliardi di dollari quest’anno. L’obiettivo è di cedere 20 miliardi di dollari di asset entro la fine del 2027.



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