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“L’evento alla Camera dei Deputati si è configurato anche come momento di ascolto dei territori da parte del legislatore nazionale e per questo, rappresentando la Regione Friuli Venezia Giulia, ho proposto ai parlamentari di farsi promotori di norme che consentano investimenti pubblici ed in partenariato pubblico-privato con start up e piccole e medie imprese sull’innovazione: in Italia dobbiamo risolvere il problema che gli investimenti a rischio di fallimento non sono possibili perché bisogna rendicontarli alla magistratura contabile, mentre in altri Paesi è normale che oltre il 90% degli investimenti in innovazione siano dei fallimenti”. Lo ha affermato l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, fornendo una sintesi della sua relazione alla Camera dei Deputati all’evento “Le azioni del Dipartimento per il decennio digitale”, in cui sono state illustrate tutte le azioni promosse sui territori e le norme che il Parlamento ha approvato o è in procinto di approvare in merito alla digitalizzazione e al settore dell’intelligenza artificiale.
“Questo punto della mia relazione ha destato interesse in molti parlamentari, ma del resto – osserva Callari – non c’è altra strada che quella percorsa fuori dall’Italia: se non ci sono fallimenti vuol dire che non si fa ricerca e sviluppo e quindi non può esserci innovazione”. Nella sua relazione Callari è inoltre intervenuto in merito alla legge nazionale che intende regolamentare i data center facendo transitare tutta la Pa nel Polo strategico nazionale. “Non sono dell’opinione che siamo sulla strada giusta: bisogna far sì che l’attività di cloud venga distribuita sul territorio attraverso una federazione dei data center regionali qualificati come quello del Friuli Venezia Giulia, sia perché così si aumenterebbe la resilienza in caso di cyberattacchi sia perché una federazione consentirebbe un miglior utilizzo delle risorse. Un unico Psn avrebbe bisogno di una quantità enorme di energia” ha rilevato l’assessore. Callari ha ricordato la posizione di vertice del Friuli Venezia Giulia in molti indicatori sull’innovazione digitale e il grande sforzo d’investimento a favore di alcuni settori della connettività più avanzata.
“Emerge dalla classifica delle competenze digitali delle regioni italiane compilata da Istat nel 2023 che il Friuli Venezia Giulia con il 52,3% è secondo solo al Lazio (52,9%) per numero di persone con competenze almeno di base: questo anche grazie alle tante iniziative portate avanti in questi anni che hanno consentito di sviluppare molto non solo le competenze della Pubblica amministrazione ma anche di promuovere presso cittadini e imprese una diffusa cultura digitale con servizi che abbiamo via via implementato”. Callari ha poi presentato tutti i progetti che in regione vengono realizzati a favore della connettività – prima amministrazione regionale che ha completato il progetto Aree bianche – ma soprattutto della comunicazione quantistica, settore che vede il Friuli Venezia Giulia ai vertici europei.
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