Una linea del traguardo indicata alla fine del mese di maggio per sottoscrivere l’accordo di Programma, in ottica di riconversione industriale e messa in sicurezza ambientale dello stabilimento di Acciai Speciali Terni. La location di palazzo Piacentini a Roma ha ospitato l’incontro tra i vertici aziendali, istituzioni locali e nazionali e sigle sindacali.
Al termine del confronto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti ha dichiarato: “Ci impegniamo attraverso una forma di partenariato pubblico-privato, nella quale possono entrare da subito le concessioni già oltre il termine di scadenza, venendo incontro alle richieste da parte dell’azienda di poter avere una riserva di energia a disposizione. Nei prossimi giorni verificheremo con i nostri uffici quanto più sarà possibile fare in base alle normative sulla concorrenza in vigore”.
Secondo Proietti: “Il punto sul costo dell’energia, unito alla volontà espressa dall’azienda di avviarsi su un deciso percorso di decarbonizzazione della produzione, saranno gli elementi qualificanti dall’accordo che vogliamo chiudere entro fine mese”.
Le reazioni delle sigle
Scarpa-Rampiconi (Fiom)
“Registriamo ancora una volta una riunione che non è risolutiva e rinvia alla fine di maggio la possibilità di sottoscrivere un accordo di programma. Abbiamo chiesto di discutere in azienda il dettaglio del piano industriale, cosa che chiediamo ormai da questi tre anni e non si è mai concretizzata. La nostra richiesta è di fare una discussione su un piano industriale realizzabile e con investimenti certi, senza alcun vincolo legato al suddetto accordo di programma”.
Gambardella e Lucchetti (Uilm)
“Abbiamo molto apprezzato l’impegno della presidente Proietti di mettere a disposizione del sistema produttivo le concessioni dell’energia idroelettrica ma chiedendo al governo di poter prevedere, nelle discussioni in ambito europeo, una premialità anche in termini ETS per AST. Speriamo che la discussione possa segnare un passo in avanti e che nelle prossime settimane si possa fare sintesi fra le dichiarate disponibilità delle istituzioni, ministeri regione e comune, a supportare il progetto di incremento della competitività di Acciai Speciali Terni e le necessità aziendali, a partire dagli strumenti legislativi disponibili per la riduzione del costo dell’energia”.
Francescangeli e Martoni (Ugl)
“Non sono emerse soluzioni attuative per sciogliere il nodo del caro energia. Abbiamo rappresentato la necessità di ricevere un miliardo di investimenti per la transizione ecologica, l’istallazione di nuovi impianti lavorativi con un accordo di programma volto al rilancio del sito ed al mantenimento dei volumi produttivi”.
Bruni e Olimpieri (Fismic)
“Nonostante l’ennesima riunione dobbiamo purtroppo constatare che nessuna decisione concreta è stata ancora assunta. Registriamo con preoccupazione che, rispetto agli annunci iniziali, il progetto industriale è stato fortemente ridimensionato: messi in pausa gli investimenti sul magnetico e sulla nuova linea a freddo, con un calo sia nella produzione sia nelle risorse complessivamente destinate al sito di Terni. Rimangono però nodi fondamentali ancora da sciogliere: dalla questione energetica alle garanzie per l’occupazione, comprese le ricadute sull’indotto. Ad oggi, nulla è stato precisato rispetto all’impatto effettivo dei nuovi impianti sull’organizzazione del lavoro e sull’occupazione”.
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