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Guida al 730 2025 semplificato con tanti esempi. Come si deve fare, dall’accesso alle istruzioni


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Hai dubbi sul 730 2025? Come compilarlo in modo semplice e veloce. Esempi e istruzioni, dall’accesso al portale fino all’invio della dichiarazione

Il Modello 730/2025 rappresenta un punto di riferimento per milioni di contribuenti italiani, principalmente lavoratori dipendenti e pensionati. Grazie alle istruzioni dettagliate pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, è possibile compilare in modo efficace la propria dichiarazione dei redditi relativa all’anno fiscale 2024, sfruttando le detrazioni e i crediti d’imposta disponibili. 

Cos’è il Modello 730/2025 e a chi si rivolge

Il Modello 730/2025 è uno strumento dedicato alla dichiarazione dei redditi percepiti nel 2024, ideato per semplificare le procedure fiscali. Questo modello, predisposto dall’Agenzia delle Entrate, si rivolge principalmente ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e a tutti coloro che percepiscono redditi assimilati, come collaborazioni o borse di studio. La sua principale caratteristica è l’invio semplificato, che non richiede particolari conoscenze tecniche, poiché molte informazioni sono già precompilate sulla base dei dati forniti da terzi, come datori di lavoro e istituti bancari.

Il Modello 730 si rivolge anche ai soggetti privi di redditi complessi da dichiarare, come redditi di lavoro autonomo con Partita IVA. Tuttavia, è utilizzabile da chi possiede redditi da fabbricati e terreni, oltre a redditi diversi quali plusvalenze o investimento in strumenti finanziari.

Tra le categorie specifiche di contribuenti si includono:

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  • I docenti con contratti a tempo determinato che operano per almeno un anno scolastico.
  • Chi percepisce entrate da immobili in affitto, incluse quelle con cedolare secca.
  • Coloro che rientrano nei regimi fiscali agevolati, come i lavoratori frontalieri, soggetti a franchigie specifiche per redditi realizzati in zone di confine.

Il modello è inoltre adatto per chiunque debba regolarizzare scaglioni Irpef, includendo redditi tassabili a imposta sostitutiva o redditi soggetti a tassazione separata, dichiarati nei nuovi Quadri M e T. È essenziale ricordare che anche i contribuenti senza un sostituto d’imposta possono presentare il 730, facendo richiesta diretta del rimborso fiscale tramite l’Agenzia delle Entrate.

Come accedere al Modello 730/2025 precompilato

Per accedere al Modello 730/2025 precompilato, i contribuenti devono utilizzare le credenziali di autenticazione ufficiali fornite per i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Le modalità di accesso includono SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) e CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Una volta effettuato l’accesso alla propria area riservata sul portale dell’Agenzia delle Entrate, è possibile visualizzare la dichiarazione precompilata a partire dal 30 aprile 2025. Qui sarà possibile visualizzare i dati fiscali già inseriti in base alle informazioni ricevute dai soggetti terzi, come datori di lavoro, istituti bancari e fornitori di servizi sanitari.

La verifica dei dati precaricati è un passaggio essenziale. In particolare, è necessario:

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  • Controllare i dati anagrafici e fiscali, inclusa la corretta indicazione del proprio domicilio fiscale.
  • Verificare la presenza delle spese deducibili o detraibili, come quelle mediche, scolastiche, o relative agli interessi sui mutui.
  • Confermare o integrare i redditi da lavoro dipendente, pensioni o altre fonti già riportate.

In caso di errori o dati mancanti, il sistema consente di apportare modifiche e integrazioni in autonomia prima dell’invio telematico. Per chi preferisce assistenza qualificata, è possibile delegare un CAF o un professionista abilitato, autorizzandoli all’accesso in proprio nome per la verifica e l’invio.

Dopo aver completato le verifiche e, se necessario, le modifiche, il modello può essere inviato direttamente online. Una volta inviato, è possibile scaricare una ricevuta di avvenuta trasmissione, consultabile anche nel proprio Cassetto Fiscale. Questo documento riepiloga i dati salienti, tra cui gli eventuali importi a credito o a debito.

Per chi non ha dimestichezza con i processi telematici, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto un percorso guidato semplificato, che consente un’esperienza di compilazione più intuitiva basata su un questionario interattivo online.

Le principali novità del Modello 730/2025

Il Modello 730/2025 porta con sé una serie di novità significative, introdotte dalla normativa fiscale più recente. Una delle modifiche più rilevanti riguarda la riduzione degli scaglioni IRPEF, passati da quattro a tre, con le seguenti aliquote aggiornate:

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  • 23% per redditi fino a 28.000 euro,
  • 35% per redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro,
  • 43% per redditi superiori a 50.000 euro.

Altra innovazione degna di nota è l’introduzione di due nuovi quadri dichiarativi, il Quadro M e il Quadro T, utili per dichiarare redditi come quelli derivanti da plusvalenze finanziarie o cripto-attività superiori ai 2.000 euro su base annua, oltre ad altre tipologie di redditi soggetti a tassazione separata o sostitutiva. Questa semplificazione permette di utilizzare il Modello 730 per dichiarazioni che precedentemente richiedevano il Modello Redditi PF.

Per quanto riguarda le locazioni brevi, è stato introdotto un aumento dell’aliquota della cedolare secca al 26% per chi affitta più di un immobile con questo regime, mentre l’aliquota del 21% è mantenuta per un solo immobile.

Un’altra novità riguarda specifiche detrazioni: per redditi complessivi superiori a 50.000 euro, l’importo delle principali spese detraibili al 19% viene ridotto di 260 euro. Ciò interessa detrazioni su spese mediche, mutui per la prima casa, spese di istruzione e altre ancora.

Infine, per i lavoratori frontalieri, la nuova normativa aumenta la franchigia fiscale su redditi da lavoro dipendente a 10.000 euro, e sono confermate agevolazioni per dettagli specifici dei lavoratori sportivi e dei soggetti beneficiari di regimi impatriati, premiando chi trasferisce in Italia la residenza fiscale.

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Quadri e sezioni del Modello 730/2025, come completarli

Il Modello 730/2025 è suddiviso in diversi quadri e sezioni, ognuno dedicato alla raccolta e indicazione di informazioni specifiche. Una compilazione accurata è fondamentale per garantire la corretta elaborazione della dichiarazione.

  • Il Quadro A riguarda i redditi dei terreni. Qui devono essere inseriti la rendita catastale, l’ubicazione del terreno e le sue eventuali esenzioni IMU. Per i terreni in comproprietà, va indicata solo la percentuale di possesso. Esempio: Antonio possiede un terreno agricolo affittato a un coltivatore diretto che gli frutta 1.200€ annui. Nel quadro A inserisce i dati catastali del terreno, il reddito dominicale di 350€, il reddito agrario di 180€ e seleziona il codice di utilizzo “2” (terreno affittato in regime vincolistico).
  • Nel Quadro B, i contribuenti dichiarano i redditi derivanti dai fabbricati. Tra le informazioni obbligatorie rientrano i dati catastali, il canone percepito per immobili affittati e le eventuali opzioni per la cedolare secca. Esempio: Paola possiede un appartamento dato in locazione con canone mensile di 600€. Nel quadro B inserisce i dati catastali, la rendita catastale di 850€, il codice di utilizzo “3” (immobile locato in regime di libero mercato) e il canone annuo di 7.200€.
  • Il Quadro C, riservato ai redditi da lavoro dipendente, accoglie non solo gli importi già riportati nella Certificazione Unica, ma anche eventuali premi e trattamenti fiscali specifici.
  • Il Quadro D serve per registrare altri tipi di reddito, compresi i compensi da attività commerciali occasionali e i redditi di capitale non soggetti a ritenuta. È essenziale indicare eventuali plusvalenze o proventi derivanti da cripto-attività nei nuovi Quadri M e T.
  • Nel Quadro E, dedicato agli oneri deducibili e spese detraibili, vanno inserite spese documentate come quelle sanitarie, per istruzione, mutui abitativi e bonus edilizi. Pagamenti tracciabili sono obbligatori per beneficiare delle relative detrazioni. Esempio: Simona ha sostenuto: Spese mediche per 850€, interessi mutuo prima casa per 3.200€, Spese scolastiche per i figli per 600€, Spese per attività sportive dei figli per 400€, Erogazioni liberali a ONLUS per 200€, Tutte queste spese vengono riportate nelle rispettive sezioni del quadro E.
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  • Il Quadro G include i crediti d’imposta, mentre il Quadro I viene utilizzato per destinare crediti all’eventuale compensazione di tributi come IMU. Infine, il Quadro W è obbligatorio per i possessori di investimenti esteri, come cripto-attività o proprietà immobiliari fuori dall’Italia.

Il completamento del modello richiede attenzione nella sezione dedicata a familiari a carico, indicando il codice fiscale e i mesi di riferimento, oltre all’esatto domicilio fiscale verificabile nel frontespizio.

Date da ricordare, scadenze e tempi di presentazione

Il rispetto delle scadenze è decisivo per evitare sanzioni e disguidi. La prima data importante è il 30 aprile 2025, giorno in cui il modello precompilato sarà reso disponibile online sul sito dell’ Agenzia delle Entrate. Da questo momento, i contribuenti potranno accedere alla propria dichiarazione per verificarne e modificarne i dati.

Il primo termine per la presentazione del modello è fissato al 20 giugno 2025, per chi sceglie di consegnare la dichiarazione al proprio sostituto d’imposta, ad esempio il datore di lavoro o l’ente pensionistico. Questo consente di ricevere l’elaborazione della dichiarazione e il prospetto di liquidazione in tempi utili.

Se ci si affida a un CAF o a un professionista abilitato, il termine di riferimento è il 31 luglio 2025; entro questa data l’intermediario certifica e consegna al contribuente copia della dichiarazione elaborata e del relativo prospetto di liquidazione, per le dichiarazioni presentate entro il 30 giugno.

La data più importante resta il 30 settembre 2025, scadenza unica per l’invio del Modello 730, sia in forma precompilata che ordinaria. Oltre questa data, eventuali errori o modifiche potranno essere rettificati solo tramite il modello Redditi PF o con un 730 integrativo, entro il 25 ottobre 2025, esclusivamente se migliorativo (maggior credito o minor debito).

Per quanto riguarda i rimborsi, l’accredito sarà effettuato da luglio per i lavoratori dipendenti e da agosto o settembre per i pensionati. In caso di presentazione senza sostituto d’imposta, i rimborsi arriveranno direttamente dall’Agenzia delle Entrate, entro il termine massimo di fine anno 2025.

Infine, il 30 novembre 2025 è il limite per il pagamento della seconda rata di acconto IRPEF e della cedolare secca per contribuenti con obblighi fiscali che richiedano ulteriori versamenti.

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Rimborsi, detrazioni e crediti d’imposta, tutto quello che bisogna sapere

I rimborsi fiscali nel contesto del Modello 730/2025 vengono gestiti direttamente dal sostituto d’imposta, come datore di lavoro o ente pensionistico. Se dalla dichiarazione emerge un credito IRPEF, l’importo verrà restituito al contribuente direttamente nella busta paga mensile, in genere a partire da luglio, o nella pensione, di solito entro agosto o settembre. Per chi presenta il modello senza sostituto, i rimborsi sono erogati tramite l’Agenzia delle Entrate, su un conto corrente bancario o postale indicato dal contribuente.

Le detrazioni fiscali sono lo strumento che consente di ridurre l’imposta lorda fino a un massimo pari al loro valore. Tra le principali detrazioni ammesse rientrano:

  • Spese mediche documentate (19%), inclusi ticket, visite specialistiche, e acquisto di farmaci. 
  • Interessi passivi relativi al mutuo per l’acquisto della prima casa;
  • Spese per l’istruzione scolastica e universitaria;
  • Costi per attività sportive dei figli minori di 18 anni;
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  • Erogazioni liberali a favore di ONLUS, istituzioni scolastiche o partiti politici.

I crediti d’imposta, invece, possono essere maturati in diversi contesti. Un esempio frequente è il credito per spese sostenute in zone colpite da eventi sismici o per sistemi di accumulo energetico da fonti rinnovabili. Inoltre, sono previsti crediti specifici per redditi esteri o detrazioni correlate ad attività lavorative svolte in particolari condizioni.

Nella sezione del modello dedicata alle spese detraibili e ai crediti d’imposta, è obbligatorio indicare gli importi rilevanti per usufruire di queste agevolazioni, fornendo la documentazione necessaria. L’uso di pagamenti tracciabili, come carta di credito o bonifico, è indispensabile per la maggior parte delle spese che danno diritto a detrazioni.

Infine, eventuali eccedenze di crediti non utilizzate durante il calcolo delle imposte possono essere riportate negli anni successivi o utilizzate in compensazione di tributi futuri, tramite Modello F24.

Esempi pratici:

  • Elena deve aggiungere una spesa odontoiatrica di 430€ non presente nel precompilato. Nella sezione “Spese sanitarie” clicca su “Aggiungi”, inserisce la data (20/07/2024), l’importo (430€), il codice fiscale del dentista e la modalità di pagamento (bancomat), quindi salva.
  • Sofia nota che nel suo 730 è presente una spesa sanitaria che non ha mai sostenuto. Clicca sull’icona del cestino accanto alla voce e conferma l’eliminazione.
  • Laura verifica la sezione delle detrazioni e nota che il sistema ha correttamente importato i dati relativi agli interessi del mutuo (5.200€ nell’anno) e alle spese condominiali per ristrutturazione (1.800€), ma deve aggiungere manualmente le spese sportive dei figli (370€).

Errori più comuni e come correggerli, il 730 rettificativo e integrativo

Gli errori più comuni nella compilazione si verificano soprattutto nelle sezioni dedicate ai redditi, alle detrazioni e ai crediti d’imposta. Tra gli sbagli frequenti troviamo:

  • Omissione di redditi obbligatori, come quelli derivanti da locazioni o da lavoro occasionale.
  • Errata o mancata indicazione delle spese detraibili, come le spese mediche o quelle per istruzione, per mancanza di documentazione o registrazione incompleta.
  • Modifica o conferma di dati precompilati senza un’adeguata verifica.
  • Errori nell’indicazione di familiari a carico, come l’errato codice fiscale o una percentuale a carico non veritiera.

Se il contribuente si accorge di errori dopo l’invio della dichiarazione, può porvi rimedio tramite il Modello 730 rettificativo o il Modello 730 integrativo, a seconda della natura dell’errore.

Il 730 rettificativo viene utilizzato nei casi in cui l’errore sia attribuibile all’intermediario che ha prestato assistenza fiscale (es. CAF o professionista abilitato). L’intermediario ha la responsabilità di elaborare nuovamente il modello corretto e inviarlo entro i termini previsti dalla normativa.

Il 730 integrativo, invece, viene presentato dal contribuente quando l’errore individuato comporta vantaggi fiscali, come un maggior credito o un minor debito. Questo modello deve essere trasmesso entro il 25 ottobre 2025 e prevede l’indicazione del codice “1” nella relativa casella.

Per errori più rilevanti o per integrazioni successive alle scadenze del 730, il contribuente deve ricorrere al Modello Redditi Persone Fisiche. Con questo strumento è possibile correggere tutte le informazioni errate, riportare redditi non dichiarati o regolarizzare le maggiori imposte dovute.

Inoltre, attraverso il ravvedimento operoso, è possibile sanare eventuali omissioni versando l’imposta dovuta con una sanzione ridotta e gli interessi legali. Questo procedimento è particolarmente vantaggioso se attivato prima dell’emissione di controlli o accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.



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