Fondi europei per crescere, ma dietro c’era la truffa

Messina

Le Fiamme gialle hanno denunciato cinque imprenditori per il reato di truffa ai danni della Regione Siciliana

di Sergio Randazzo – 30 Aprile 2025

Dovevano servire a far crescere l’impresa, a innovare la produzione e dare nuova linfa al tessuto economico locale. Invece, quei fondi europei si sono trasformati nell’ingranaggio di una truffa ben congegnata. È quanto hanno scoperto i finanzieri del Comando Provinciale di Messina al termine di una complessa attività d’indagine che ha portato alla denuncia di cinque imprenditori per truffa ai danni della Regione Siciliana.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle, hanno riguardato una società operante nel Comune di Reitano, risultata beneficiaria in maniera illecita di circa 560 mila euro provenienti dai Fondi strutturali europei della programmazione 2014-2020. Il finanziamento era destinato all’ammodernamento e all’ampliamento delle attività produttive nel settore della ceramica, con un progetto previsto presso un opificio a Santo Stefano di Camastra.

Ma dietro i buoni propositi si celava un meccanismo fraudolento: attraverso un complesso giro di fatture per operazioni inesistenti e un intricato scambio di documenti contabili tra più aziende coinvolte, gli imprenditori avrebbero messo in piedi un sistema per incassare i fondi senza realizzare concretamente gli investimenti dichiarati.

Gli approfondimenti della Guardia di Finanza – tra riscontri contabili, documentali e analisi dei rapporti economici tra le imprese – hanno svelato l’esistenza di un disegno criminoso che andava ben oltre la semplice irregolarità amministrativa. Per questo motivo, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è scattato il sequestro preventivo di beni per oltre 800 mila euro, somma che comprende sia il profitto del reato che le imposte evase.