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La holding lussemburghese Nuo Capital, che fa capo a un grande imprenditore cinese, ha concluso un accordo per l’acquisizione di Bialetti, storico marchio italiano. La società sarà tolta dalla Borsa di Milano e passerà completamente in mani private.

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Il passaggio più delicato di questa operazione è il debito di Bialetti e la sua ristrutturazione. Sono previsti due diversi finanziamenti per un totale di quasi 150 milioni di euro. L’obiettivo finale di questa acquisizione è però il rilancio del marchio italiano.

L’accordo per l’acquisizione di Bialetti

Nuo Capital acquisterà Bialetti, comprando il 78,567% delle sue azioni entro giugno. Queste quote della società provengono dai suoi due principali azionisti, Bialetti Investimenti e Bialetti Holding (59%) oltre a Sculptor Ristretto Investment (19,5%). Lo storico marchio italiano però non è destinato a rimanere in Borsa.

Dopo il closing, come detto previsto per la fine di giugno 2025, sarà lanciata un’offerta pubblica d’acquisto (Opa) per tutte le restanti azioni della società scambiate sui mercati finanziari. Il prezzo minimo sarà di 0,467 euro ad azione. Al termine della scalata, Nuo Capital procederà al delisting, ovvero a rimuovere Bialetti dalla Borsa per farla diventare una società privata.

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Chi c’è dietro a Nuo Capital

Nuo Capital è una società con sede in Lussemburgo, che ha l’obiettivo di investire nel Made in Italy. Ha partecipazioni in altri marchi importanti del settore food come Venchi, ma anche in Bending Spoons. Ha due azionisti principali, il primo dei quali è Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla Stellantis, e che controlla il 49,7% di Nuo.

Il secondo è World-Wide Investment Company Limited. Si tratta di una delle più antiche società di gestione del patrimonio familiare di Hong Kong, e fa capo a Stephen Cheng, magnate cinese, che invece il 50,3% della holding. Dopo 102 anni quindi, Bialetti non sarà più di proprietà italiana, ma passerà in mani cinesi.

Il piano per il debito di Bialetti

Il passaggio a Nuo Capital è un cambiamento radicale per Bialetti, uno dei marchi storici del food italiano. La situazione dell’azienda però imponeva un’operazione di questo tipo. I debiti accumulati dalla società infatti stavano mettendo in difficoltà la dirigenza. Già nel 2021 Bialetti era stata costretta a ricorrere a una ristrutturazione del suo debito, siglando un accordo con alcune banche.

Proprio il rifinanziamento del debito di Bialetti sarà la prima mossa di Nuo Capital una volta assunto il controllo della storica azienda italiana. L’operazione si svolgerà in tre fasi:

  • un finanziamento junior concesso da Illimity Bank e Amco, di massimo 30 milioni di euro;
  • un finanziamento senior concesso da Banco Bpm insieme a Bper e Banca Ifis per un massimo di 45 milioni di euro;
  • apporti di equity da parte di Nuo Octagon per almeno 49,5 milioni di euro.

Questo dovrebbe ridurre il debito, renderlo più sostenibile e preparare l’azienda al rilancio: “Bialetti rappresenta una sfida significativa e bellissima per noi, ponendoci di fronte a nuovi obiettivi di crescita per un marchio storico della cultura e della tradizione italiana”, ha commentato Tommaso Paoli, amministratore delegato di Nuo Capital ed ex manager di Intesa Sanpaolo.





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